In una Regione italiane ci saranno novità sull’IMU a partire dal 2023. Cosa comportano questi cambiamenti
L’IMU è l’imposta municipale unica che è andata a sostituire la vecchia ICI. È una tassa sulla proprietà a tutti gli effetti, in quanto viene pagata da coloro che usufruiscono dei diritti su un bene immobiliare. Ad eccezione della prima casa di residenza che può essere esente dal pagamento dell’IMU. Nel 2022 è tornata la possibilità per due coniugi di richiedere l’esenzione IMU su due proprietà differenti su cui ognuno dei due ha residenza abitativa, anche se collocate nello stesso comune.
E dato che nel 2021 questa regola non era valida, oggi possono richiedere il rimborso per l’eccedenza di IMU pagata nell’anno precedente. L’imposta sugli immobili non può essere derogata alle case con attribuzione catastale come immobili di lusso o castelli.
In quanto imposta municipale, l’IMU è sotto il controllo e la gestione comunale. Tuttavia una Regione, nello specifico il Friuli Venezia Giulia, ha annunciato maggiore autonomia per l’IMU dal 2023. Cosa cambierà? Innanzitutto per ovvie ragioni i cambiamenti riguardano solo i proprietari che hanno un immmobile in Friuli Venezia Giulia. Il Friuli è già una Regione particolare. Difatti, insieme a Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, ha uno statuto speciale.
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Tanto per cominciare l’IMU cambierà nome in Friuli, chiamandosi, ILA, ovvero Imposta locale immobiliare autonoma. E non è solo un cambiamento formale. La competenza per l’imposta passerà dal comune alla Regione. Di conseguenza potrebbero esserci delle modifiche. Sul pagamento dell’imposta a quanto pare non cambierà molto, ci saranno ugualmente due tranche annuale. Ciò che potrebbe differire è il calcolo dell’imposta stessa. Difatti l’Ila potrebbe modificare le categorie catastali, solo in Friuli.
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Il capogruppo del Patto per l’Autonomia in consiglio Regionale Massimo Moretuzzo, come riportato da Trendonline, ha dichiarato in materia: “Si tratta di un passo avanti nell’esercizio della nostra autonomia, ma è certamente necessario lo sforzo di tutti per far sì che la nuova normativa sia davvero un’opportunità e non crei difficoltà ai Comuni, già messi a dura prova”.