Prelievo bancomat, evita questa cifra | Rischio controlli

Scattano le segnalazione dell’istituto agli organi preposti alle verifiche se la movimentazione supera questa entità. Di quanto si parla

prelievo da evitare con questa cifra
Prelievo bancomat (Foto Adobe)

In tempi di crisi economica, può accadere che i sostegni economici, per quanto efficaci, non bastino più. Anzi, molto dipende dal profilo del soggetto che si confronta con le concrete difficoltà di non riuscire a pagare le bollette, l’affitto o il mutuo della casa. Oppure di trovarsi la strada sbarrata nella realizzazione dei primi, veri progetti di vita: come può appunto succedere alle giovani generazioni.

Pertanto – e la realtà lo sta dimostrando – il ruolo delle famiglie, sotto il profilo economico, si estende ben oltre la maggiore età di un figlio e al contempo, lo spazio autonomo, che può essere economico oppure di tipo “casalingo” è una prospettiva che tarda sempre più ad avanzare. Fin tanto che il genitore, di fronte alle difficoltà economiche e professionali, lo aiuta con somme di denaro per sostenersi.

Prelievo bancomat, con questa cifra scattano le verifiche del Fisco

prelievo da evitare con questa cifra
Prelievo bancomat (Foto Adobe)

Purtroppo il sostegno economico di un genitore verso il figlio può avvenire altresì in presenza di un’occupazione remunerativamente insufficiente. Ciò comporta dunque un’intensa attività di prelevamento di denaro da un conto corrente ad un altro. Ed è a questo punto che lo scrupolo del correntista deve porsi in un atteggiamento di cautela: la banca può insospettirsi in mancanza di una causale o di una causale credibile.

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Talvolta, per importi non rilevanti, basta la causale relativa alla donazione del figlio. Ma sempre su segnalazione dell’istituto di credito può considerare la regolarità delle entrate da parte del figlio come somme non dichiarate, eventualmente prodotte da uno scambio di servizi non dichiarato e su cui non si è versata l’imposta sul valore aggiunto. Per fugare ogni dubbio e per allontanare la verifica della Centrale Rischi della Banca d’Italia, si può regolarizzare con un atto notarile contrattuale.

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Di fatto, la soglia di prelevamento contanti presso gli sportelli automatici ATM di banca o degli uffici postali si è col tempo alzata: dai vecchi mille euro fino al 2021, al 31 dicembre viene mantenuto il tetto fino a duemila; infine, nel 2023, si giungerà a 5mila euro. Ad oggi, la somma raggiungibile di 5mila euro riguarda il prelievo mensile, mentre quotidianamente (anzi, sporadicamente) al bancomat non si può richiedere banconote per più di duemila euro. Ed in ogni caso, la richiesta di chiarimenti del Fisco sarà inevitabile.

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