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Pensioni

INPS, che pensione avrai se oggi guadagni 1.000€

Dallo stipendio si può ricavare il potenziale rateo che spetterà una volta congedatisi dalle mansioni lavorative. Quanto sarà la pensione

Pensione INPS (Foto Adobe)

Nell’ambito del fronte pensioni, questi ultimi mesi hanno visto annunciare e realizzarsi alcune importanti novità di carattere previdenziale. Senza tralasciare l’ambito assistenziale: sin dal mese scorso di giugno infatti i pensionato hanno cominciato a ricevere il bonus una tantum da 200 euro, destinato ai possessori di un reddito annuo fino a 35 mila euro; e dal mese in corso sono iniziate le erogazioni per l’altro sussidio in un’unica soluzione, il bonus da 150 euro, per i redditi sotto i 20 mila euro.

Nel corso dell’attuazione di queste misure, dallo scorso ottobre i ratei hanno registrato un’altra ulteriore iniziativa positiva: la rivalutazione anticipata degli importi pensionistici in base agli indici ISTAT sui prezzi dei beni al consumo. Si tratta di un’iniziativa sorta per ammortizzare le percentuali a doppia cifra che trainano l’inflazione galoppante, ulteriormente in accelerazione dal 2023. Ad aliquote variabile, l’indice applicato all’aumento è pari al 2 per cento.

INPS, ecco la pensione che si ottiene con questo stipendio

Pensione INPS (Foto Adobe)

Una riconferma dell’abbassamento sulla pressione delle casse dell’INPS si è avuta con l’indicizzazione autorizzata di un nuovo incremento per l’anno 2023: un’integrazione dell’8 per far muro alla corsa inflazionistica. Ad oggi ciò che si osserva è che le pensioni minime hanno registrato un adeguamento pari ad 11 euro in più rispetto ai trattamenti due volte e mezzo i minimi che per la perequazione hanno ricevuto ben 75 euro lordi in più.

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Nonostante i calcoli non valorizzati molto spesso la lunga vita di lavoro spesa per acquisire i dovuti anni di contributi prima della pensione, la limitata disponibilità di credito dell’INPS si trova ad affrontare le presenti misure ordinarie, quanto ha obbligo di onorare le misure straordinarie. Attualmente, il lavoratore viene “trattenuto” dal dispensarsi dal lavoro una volta ottenuti i requisiti d’uscita, tramite premialità ad hoc per il proseguimento delle attività.

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Ma con uno stipendio o un’entrata di mille euro al mese, quale pensione si otterrà nella zona degli anni anagrafici e contributivi raggiunti? In base al sistema di calcolo retributivo, sono necessari almeno 18 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 1995, considerando le ultime retribuzioni da lavoro: 5 anni (quota A) e 10 anni (quota B, ma entro il 31 dicembre 2011). Sulla scorta delle rivalutazioni, l’assegno mensile si aggirerà intorno agli 800 euro.

Pubblicato da
Roberto Alciati