La notizia è recente, e coinvolge un’ampia fetta di contribuenti. Pioggia di lettere dall’Agenzia delle Entrate, e non sono gradevoli
L’Agenzia delle Entrate, dopo il letargo della riscossione in seguito ai blocchi durante la pandemia, da tempo ha ripreso alla grande il suo lavoro. Con l’aggravante che gli invii di cartelle esattoriali hanno dovuto sostenere un carico enorme di lavoro. Oltre a quelle che emergono dai periodici controlli incrociati, l’Agenzia ha dovuto cadenzare anche gli invii di tutte le sospensioni per la pandemia, ovvero due anni di lavoro arretrato circa. Che ora arriva con gli interessi.
Le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate in tutto sono 2.581.090, di cui 1.902.546 (il 73,71%), sarebero già state recapitate, da quanto dice il Nadef. E le restanti che fine hanno fatto? Si deve tener presente che dalla pandemia in poi i Governi, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, stanno lavorando per risistemare e pulire il magazzino fiscale, invaso da cartelle di piccolissimo calibro o non più esigibili. Dunque in prima battuta sono state cancellate tutte le pendenze fiscali relative al decennio 2000 – 2010 con importo inferiore a 5.000 euro, per i contribuenti con reddito inferiore a 30.000 euro nel 2021.
Agenzia delle Entrate, gli avvisi bonari
Quando arrivano delle lettere dall’Agenzia delle Entrate, possono essere cartelle esattoriali scadute, ma convalidate, quindi debiti reali in stato di essere, oppure avvisi bonari. Questi ultimi sono lettere che avvertono che a seguito di controlli incrociati, ad oggi con l’ausilio anche dell’intelligenza artificiale, risultano incongruenze sulla dichiarazione dei redditi o debiti non pagati. Il destinatario può entro 30 giorni dalla ricezione recarsi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e rettificare la propria posizione con il Fisco.
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Questo tipo di avvisi spesso è impugnabile, ma anche l’impugnabilità genera confusione, innanzitutto sulla data. Il termine di 30 giorni è dalla data di spedizione, che generalmente viene effettuata tramite posta ordinaria, dunque per problemi postali potrebbe arrivare anche quando l’avviso bonario è scaduto. L’Agenzia delle Entrate prevede di inviare le restanti 600mila lettere entro il 31 dicembre 2022, quindi entro la fine dell’anno. Per alcuni contribuenti potrebbe essere un Natale ed un Capodanno all’insegna della burocrazia fiscale. In caso di dubbi si consiglia di recarsi presso un consulente fiscale.