Le decisioni del nuovo Governo sul prelievo bancomat mette in luce numerose contraddizioni. Cosa succederà nel 2023
Il Governo appena insediatosi sta dando già a chiare lettere un’indicazione su cosa aspettarci nei prossimi 5 anni se riuscirà a portare a termine l’esecutivo. E la notizia di questi giorni riguarda il denaro contante in circolazione, e nello specifico coinvolge il prelievo bancomat. I precedenti Governi hanno messo in piedi numerosi piani cashless per ridurre la circolazione di denaro contante. Il motivo: arginare l’evasione fiscale ed il riciclaggio di denaro sporco. Oltre al cashback ed alla lotteria degli scontrini, in determinate circostanze il pagamento tramite transazione elettronica è diventato obbligatorio, come ad esempio per gli stipendi.
E come conseguenza diretta, sono decimati – in alcuni luoghi spariti – gli sportelli bancomat per il ritiro e versamento di contanti, più correttamente chiamati ATM. Non è una novità. La sparizione è stata progressiva, e piuttosto impattante per molti cittadini, dove ora per ritirare i contanti devono viaggiare per decine di chilometri.
Prelievo bancomat, la decisione governativa sul contante
E questo perché gli sportelli bancomat hanno delle alte spese di manutenzione, che fino a qualche anno fa venivano assorbite dalle commissioni sui prelievi, ma che ora non sono più sufficienti, data la riduzione di operazioni allo sportello. Difatti si è parlato di consentire alla banca di stabilire la commissione sulle operazioni, mettendo a rischio le tasche dei clienti che senza accorgersene potrebbero spendere molto a fine anno.
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Per il momento questa opzione non è diventata operativa. La notizia che preme mettere in lice è che parallelamente alla sparizione degli sportelli bancomat, il Governo Meloni ha deciso di alzare il tetto di pagamento massimo in contanti per gli acquisti. Una contraddizione che non trova molto senso di esistere. Difatti i goveri precedenti sono stati d’accordo sull’eliminazione progressiva della circolazione del contante, per eliminare le attività illecite.
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Al punto che nel 2022 il tetto massimo di acquisto con cash è 2.000 euro, ed il piano era di dimezzarlo nel 2023, e farlo arrivare a 1.000 euro. Ora arriva la notizia che il Governo prevede di alzare il tetto massimo a 5.000 euro, quintuplicando la circolazione di contante, e rendendo più necessari gli sportelli bancomat, nonostante la penuria di sportelli e le limitazioni sui prelievi.