In caso di successione gli eredi sono tenuti a degli adempimenti fiscali, di cosa si tratta e a quanto ammontano
Le pratiche di successione devono essere aperte subito dopo la morte di un componente del nucleo familiare e sono necessarie per trasmettere i beni del defunto agli eredi. Tali pratiche sono regolare da precise norme di legge e dal pagamento del’imposta di successione come stabilito dal Decreto Legge 262/2006.
Va quindi presentata all’Agenzia delle Entrate una Dichiarazione di successione con la quale si comunica il complesso dei beni che vanno in eredità e sui quali si calcolano le imposte. Ad effettuare il calcolo è l’Agenzia stessa che successivamente notifica al contribuente l’importo dell’imposta eventulamente dovuto, attraverso un avviso di liquidazione.
Quali spese per l’eredità di una casa, la successione
Per seguire tutto l’iter delle pratiche ci si può avvelere dell’aiuto di notaio, di un avvocato, di un commercialista o di un patronato o Caf. I professionisti sono necessari soprattutto in caso in eredità particolarmente complesse e hanno chiaramente dei costi che variano a seconda e in proporzione dell’asse ereditario.
Al di là di queste spese esistono come detto le imposte di successione, cui sono soggetti anche i beni immobili, come case, fabbricati, negozi eccetera. Per un’abitazione sono da considerare anche imposta ipotecaria e catastale. Quindi prima di entrare in pieno possesso di un bene ereditato si devono saldare gli obblighi fiscali, che tuttavia prevedono delle franchigie per i gradi di parentela, con pagamento solo oltre quella soglia.
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Ecco nel dettaglio un breve schema dell’imposta di successione da versare:
- Coniuge e parenti in linea retta, 4% sulla quota eccedente 1 milione di euro;
- fratello e sorella, 6% sulla quota eccedente 100 mila euro;
- altri parenti fino al 4° grado e affini fino al 3° grado, 8% senza franchigia;
- altre persone, 8% senza franchigia,
- portatore di disabilità grave, franchigia di 1,5 milioni di euro.
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Sono inoltre da considerare le spese relative all’imposta ipotecaria (2% sul valore dell’immobile) e quella catastale (1% sul valore dell’immobile). Se per l’erede si tratta di prima casa il costo è fisso di 200 euro ciascuna. Infine per la trasmissione di una casa sono sempre da aggiungere l’imposta di bollo (euro 58,48 per ogni trascrizione nevessaria), la tassa ipotecaria (euro 35 per ogni ufficio del Territorio competente) e i tributi speciali (euro 18,59 per ogni Conservatoria).