Ecco il nuovo sistema pensionistico che si sta mettendo insieme per correre ai ripari dal ritorno della Legge Fornero. Di cosa si tratta
L’avvicendamento del governo Meloni sull’esecutivo di Mario Draghi, fino ad ora, è stato tutt’altro che traumatico. Prosegue infatti una linea di continuità che vedrà prossimamente la proroga di alcune forme di sostegno economico sullo sfondo dell’attuale crisi energetica, così come preannunciato dalla Nadef. L’intento è quello di assistere le fasce economicamente più deboli della popolazione, in particolare tra gli anziani e le famiglie.
L’onere di assolvere agli odierni rincari delle bollette, insostenibili all’interno di molti nuclei familiari e oltre ogni soglia di tollerabilità rispetto a taluni livelli pensionistici, ha condotto diversi cittadini all’insolvenza e dunque alla realizzazione dello spettro del distacco delle utenze. Tale calamità è oggetto della futura proroga di sei mesi decisa dal nuovo premier. Certo, il tutto non a costo zero.
Pensioni, si punta su Quota 103: quanti anni occorre raggiungere
Le riforme obbligano ad un rifinanziamento che in prima battuta maturerà da un indebitamento a breve durata (ammortizzato entro il 2025), ma soprattutto dalla preannunciata revisione del Reddito di Cittadinanza. In seconda battuta (ma non di minore importanza) da misure premiali atte a disincentivare il congedo dei lavoratori alla soglia della pensione.
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L’obiettivo è quello di dare respiro alle già pressate casse dello Stato per pagare le pensioni di domani (ma anche quelle di oggi), oltre alle indennità e alle misure straordinarie come bonus, incentivi e sussidi. Al contempo, però, occorre trovare un’alternativa alla Quota 102, in scadenza al 31 dicembre 2022, prima del ripristino in automatico dei requisiti pensionistici della Legge Fornero.
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Quella che nella campagna elettorale del centro-destra è stata chiamata Quota 41 poiché di definito c’erano gli anni di contributi da versare, e non gli anni di età, oggi invece ha preso il nome definitivo che traghetterà tale nuovo sistema alle Camere: Quota 103. Nasce infatti dalla decisione di far fuoriuscire il lavoratore all’età di 62 anni, oltre appunto i 41 contributivi. Con la Quota 103, che entrerà nella prossima Legge di Bilancio, inizierà l’ampio dibattito per una riforma pensionistica complessiva entro il 2024.