Il pensionato che torna a lavorare e viene licenziato può ricevere la Naspi solo in un caso specifico: ecco quale
La pensione è sicuramente uno degli obiettivi più importanti da raggiungere da chi ha lavorato per decenni e, arrivato ad una certa età, deve necessariamente riposarsi. Ci sono però delle persone che, nonostante gli anni di contributi versati ed il raggiungimento dell’età pensionabile, preferiscono tornare a lavorare.
Si tratta di persone che proprio non riescono a stare con le mani in mano e decidono di intraprendere un nuovo lavoro, rinunciando completamente alla pensione o a una parte di essa, e tornando a versare i contributi. Alcuni pensionati che hanno intrapreso questa strada e sono stati poi licenziati si chiedono se possono prendere la Naspi.
Naspi e pensioni: in questo caso puoi averla
Generalmente i pensionati che rinunciano alla pensione per tornare a lavorare sono quelli che escono dal mondo del lavoro con la pensione anticipata ordinaria dal momento che sono comunque relativamente giovani rispetto a chi va in pensione con quella di vecchiaia. In alcuni casi, però, può accadere che il neo lavoratore ex pensionato sia licenziato dal datore di lavoro.
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Ebbene i pensionati che si trovano in questa situazione si chiedono se, a questo punto, possono percepire la Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione che è andata a sostituire la Aspi e mini Aspi nel 2015. La normativa sulla Naspi prevede che è elargita a chi perde involontariamente il lavoro ed ha almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti.
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Nonostante questo, però, un ex pensionato che viene licenziato non ha diritto alla Naspi dal momento che non può vantare lo status di disoccupato e perché è percettore di pensione previdenziale diretta. La Naspi, infatti, non è compatibile con la pensione diretta e non è riconosciuta da chi ha maturato i requisiti per lasciare il mondo del lavoro con la pensione di vecchia o di invalidità.
C’è però uno strappo alla regola: possono invece ricevere la Naspi tutti coloro che percepiscono la pensione di reversibilità, ovvero la pensione indiretta. In questo caso, infatti, non si tratta di una pensione diretta ma di un trattamento che spetta ai superstiti di un pensionato che è venuto a mancare. Questo, dunque, è l’unico caso in cui insieme alla pensione si potrà percepire la Naspi.