Migliaia di docenti precari potranno di qui a breve ricevere ben 500 euro: perché e come fare per averli
Tutti gli anni agli insegnanti viene riconosciuta la Carta del Docente, ossia un bonus di 500 euro spendibili soltanto per determinati acquisti. Per poterla utilizzare è necessario prima di tutto essere in possesso di un’identità digitale SPID per effettuare l’accesso sulla piattaforma.
Il buono può essere speso sia presso i negozi fisici che online, con la carta elettronica si potranno acquistare i seguenti beni e servizi:
– libri e testi;
– hardware e software;
– iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
– iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
-titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
-titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo.
Il buono da 500 euro spetta ai docenti di ruolo a tempo indeterminato, i docenti in periodo di formazione e di prova e i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute. Tale beneficio non è riconosciuto anche ai docenti precari, ma la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato tale scelta discriminatoria. Nonostante ciò, il Ministero dell’Istruzione non si è ancora espresso in maniera chiara e definitiva sulla possibilità per gli insegnanti precari di richiedere il bonus.
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Perciò, l’unico modo per ottenerlo è quello di fare ricorso per poter beneficiare anche gli arretrati a partire dall’anno scolastico 2016/2017. Il ricorso può essere presentato dai seguenti utenti:
– docenti a tempo determinato con contratto fino al 30 giugno o al 31 agosto, negli anni scolastici tra il 2016/2017 e il 2021/2022;
– docenti a tempo indeterminato firmatari di più contratti di supplenza al 30 giugno o al 31 agosto a partire dall’anno scolastico 2015/2016.
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Gli insegnanti che vogliano fare ricorso devono inoltrare la diffida al Ministero dell’Istruzione, il modello è scaricabile direttamente dal sito del Miur, attraverso una raccomandata A/R. É fondamentale conservare la copia cartacea e la ricevuta di invio e consegna della raccomandata.