Il governo Meloni sta lavorando sul Reddito di Cittadinanza: alcune persone con una determinata età potrebbero perderlo
Sin dai giorni della campagna elettorale Giorgia Meloni aveva affermato che, in caso di vittoria del suo partito, così come è poi stato, il Reddito di Cittadinanza avrebbe subito delle importanti modifiche strutturali. Non è mai stato un mistero, infatti, che per il centro – destra la misura introdotta dal governo Conte nel 2019 non era vista di buon occhio.
Con la nomina dei ministri e la formazione del nuovo Governo, l’esecutivo sta ora valutando di modificare drasticamente il RdC che, di fatto, potrebbe essere tolto ad una specifica categorie di persone. Il taglio dovrebbe arrivare per chi ha una determinata età e, di fatto, sarebbe in grado di lavorare.
Reddito di Cittadinanza: queste persone potrebbero perderlo
Per il governo Meloni il Reddito di Cittadinanza dovrebbe spettare solo per chi davvero non è in grado di lavorare. La misura dovrebbe quindi restare per gli invalidi, per chi è in difficoltà e per chi ha minori a carico senza adeguati mezzi di sostentamento. Per tutti gli altri la misura del 2019 del governo Conte andrebbe tagliata.
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Il RdC potrebbe essere tagliato a tutti coloro che hanno una età che va dai 18 ai 59 anni, che non hanno minori a carico e che sono in grado di lavorare. A riferirlo è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. Per il governo Meloni, infatti, chi non può lavorare non deve essere trattato come invece chi può lavorare e chi non può lavorare va maggiormente tutelato.
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Dal canto sui il presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha affermato che invece il RdC ha un ruolo straordinario e positivo nella riduzione della povertà. E’ lo stesso presidente dell’Istituto di previdenza sociale ad affermare che, ad oggi, il RdC interessa 2,6 milioni di persone e che c’è anche un forte tasso di sostituzione che ha raggiunto il 45%. Questo significa che chi prendeva il reddito nel 2019 ora non lo prende più.
Nel 2021 i percettori del RdC erano 3,7 milioni mentre ora sono 2,5 milioni. Tridico ha anche affermato che l’azione del governo si “concentra giustamente sulla ricollocazione, sulle politiche attive, sul miglioramento dei centri per l’impiego, dei progetti dei Comuni che possono utilizzare i percettori attraverso di progetti di utilità pubblica”. Ma tutte queste politiche attive hanno funzionato di meno rispetto al RdC.