Si attende con impazienza il momento in cui si potrà dire stop all’ascesa irrefrenabile del caro bollette. Quali sono le stime
Il caro energia è una conseguenza tangibile e piuttosto semplice da verificare. Lo stesso non è vero per le cause. Il conflitto tra Russia ed Ucraina certamente ha inciso parecchio, soprattutto da quando la Russia ha deciso di chiudere i rubinetti del gas, creando una penuria di energia che a cascata ha reso il prezzo delle materie prime sempre più alto, e da qui il caro bollette. Tuttavia non si deve dimenticare il prblema delle speculazioni finanziarie e degli extra profitti che le aziende di fornitura di luce e gas si tengono tanto stretti.
Al punto che anche l’Antitrust ha avviato numerose istruttorie per capire fino a che punto determinate pratiche commerciali potessero essere rubricate come scorrette, e dunque soggette a sanzione da parte del Garante per la concorrenza e per il mercato. Il caro bollette è un fatto, le cause più nebulose, e soprattutto le prospettive future. Le stime di alcuni esperti hanno definito una data di stop al rincaro.
E fino a quel momento gli italiani, e più in generale gli europei, dovranno tenere stretti i denti e “la cinghia”. Si prospetta un inverno all’insegna del risparmio, specie per quel che riguarda l’uso dei riscaldamenti. Difatti, alla luce del caro energia, e dunque il caro bollette, la maggior parte delle città italiane ha posticipato la data di accensione dei riscaldamenti, anche in virtù del caldo autunnale con temperature più alte della media stagionale.
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Il mese in cui il caro bollette è stato all’apice è stato agosto 2022, con il rincaro massimo. Poi le cose si sono leggermente riequilibrate. Ma non tanto da non promettere un inverno all’insegna del risparmio energetico. A quanto pare, dalle stime di Aslak Berge, esperto in materia, il caro bollette dobrebbe stabilizzarsi alla fine di questo inverno, dunque a marzo 2023.
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Il che significa che i prezzi per le forniture di energia elettrica e gas saranno inferiori o pari ai parametri antecedenti al puicco della crisi energetica, quindi si attesterebbero sulle cifre del 2021. Questo è l’auspicio e la stima fatta in base a cambiamenti geopolitici, tuttavia non ci può essere certezza assoluta.