Si avvicina il piano di riscaldamento con le preannunciate restrizioni, ma alcune ordinanze conunali fissano delle deroghe. I dettagli
Avanzano le settimane verso la stagione invernale e avanza l’incertezza sugli sviluppi della crisi energetica, ad oggi, dal carattere ondivago. Nel contesto italiano, gli organi di garanzia sulle tariffe energetiche e ARERA scongiurano le spaventose percentuali a due zeri sugli aumenti; al tempo stesso, però, le bollette arrivano e si abbattono sui bilanci familiari nonostante i bonus erogati dal governo.
Permane l'”invito-obbligo” a prestare attenzione ai propri comportamenti di consumo domestico e di intervenire fattualmente dove si può: ovverosia, se necessario, con lavori di ammodernamento degli impianti. Approfittando dei bonus edilizi, c’è chi ha installato i pannelli solari sulla terrazza o nei balconi, chi invece ha montato i pannelli termoriflettori sulle pareti sottili là dove prendono posto i termosifoni sotto le finestre.
Anche se in fondo il nome è sempre quello, “piano riscaldamenti”, quest’anno i provvedimenti attingeranno dalle misure di risparmio energetico già decise per decreto. Uno dei vantaggi più concreti consiste che si arriverà alle porte dell’inverno con le temperature medie climatiche più alte di sempre e vista l’attuale tendenza, il passaggio termico potrebbe essere tutt’altro che uno shock.
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Di fatto le ordinanze contengono le disposizioni già messe nero su bianco: la diminuzione della temperatura di un grado sui riscaldamenti delle caldaie nei condomini e negli uffici (portata quindi a 19 gradi) e la riduzione di un’ora dell’accensione. Le restrizioni avverranno variabilmente, secondo la calendarizzazione del piano di razionamento emesso circa due mesi fa.
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Non manca però qualche deroga, espressione di alcune ordinanze comunali. Come a Roma, dove l’accensione calibrata del 21 novembre non trova applicazione in ospedali, cliniche e RSA, oltre a scuole materne ed asili nido, piscine e saune e in alcune rappresentanze diplomatiche. Chi pensa che siano sollevate anche le persone anziane si sbaglia: staranno al caldo coloro che si trovano nei presidi sanitari elencati; altrimenti, a casa, patiranno il freddo come gli altri.