L’aumento è quello tanto atteso nell’ultimo mese dell’anno prima delle festività; ma ecco di quanto sarà. Le cifre
Con la consegna dei ratei di novembre, i percettori del trattamento pensionistico hanno beneficiato dell’aumento degli importi pensionistici derivanti dalla rivalutazione degli indici sui prezzi dei beni al consumo stabiliti dall’ISTAT. Si tratta di un procedimento che il governo ha dovuto anticipare all’inizio dell’ultimo trimestre 2022 per far fronte alla pressione dell’inflazione galoppante.
L’anticipo dell’iter di adeguamento è volto a diminuire la pressione degli esborsi sulle casse dell’INPS, già provate dal rispetto delle tempistiche delle misure ordinarie (pensioni e indennità), nonché dai pagamenti decisi per le misure straordinarie (bonus e incentivi). L’indice equivale alla percentuale del 2 per cento in più, goduta dalle diverse fasce di pensionati secondo aliquote variabili rispetto al rapporto col trattamento minimo.
Il tentativo istituzionale si traduce nello scongiurare un’eccessiva pressione a due cifre sui pagamenti. In effetti, agli italiani non sarà risparmiata un’inflazione che giungerà all’appuntamento con il 2023 alla punta del 10 per cento, tanto che il MEF ha appena posto la firma su un’ulteriore incremento pensionistico del 7 per cento (sempre sulle pensioni, non sugli stipendi).
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Ma l’iniziale rialzo non è applicato soltanto agli ordinari ratei. Il mese di dicembre prevede infatti il tanto atteso appuntamento con la tredicesima INPS ed anche quest’ultima è passata in rassegna sotto l’adeguamento economico. Sarà accompagnata da un bonus previdenziale straordinario, non ad appannaggio di tutti gli anziani contribuenti ma soltanto a coloro che sono iscritti alla gestione ex Enpals e ai titolari di pensioni delle gestioni private.
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L’importo in più equivale a 154,94 euro, e sarà strettamente legato alle categorie succitate. Nessuna eccezione dunque per le pensioni di invalidità civili, per gli assegni sociali e le pensioni sociali, nonché agli altri indennità. La somma sarà invece diversa per chi possiede un reddito compreso tra 6.816,55 euro e 6.971,49 euro: l’importo aggiuntivo sarà pari alla differenza tra il limite massimo (6.971,49 euro) e il reddito personale. Nel caso di un pensionato coniugato, beneficia del bonus se il suo reddito imponibile IRPEF non supera 20.449,65 euro. Il pagamento avverrà in automatico sui cedolini.