La pensione di reversibilità può essere compatibile anche con altri benefici erogati dall’INPS, compresi gli arretrati
Al decesso di un coniuge, che sia lavoratore o pensionato, il superstite ha diritto alla pensione di reversibilità, anche chiamata pensione ai superstiti. Ovviamente se la contribuzione del lavoratore, nel caso non fosse ancora in pensione al momento del decesso, è sufficiente ad ottenere la reversibilità. Le regole sono molte. Ad esempio spetta in quota quasi integrale nel caso in cui il coniuge superstite non lavori, non percepisca altra pensione e abbia un reddito basso. La cifra viene decurtata se invece l’aspirante beneficiario della reversibilità abbia un reddito da lavoro o da pensione.
La reversibilità spetta in prima battuta al coniuge. In assenza di esso si può spostare sui figli entro una certa età, o su fratelli e sorelle dimostrati completamente a carico della persona deceduta, e con inabilità al lavoro certificata.
La pensione di reversibilità non è compatibile con tutte le altre prestazioni INPS. Ad esempio chi ha la reversibilità può richiedere la pensione sociale solo se l’importo della reversibilità sia inferiore a 500 euro circa. In questo caso la sociale si ottiene in maniera ridotta. Altrimenti si perde il diritto al beneficio. Inoltre i titolari di pensione ai superstiti del fondo lavoratori dipendenti (categoria della pensione SO), se sono riconosciuti invalidi o inabili, hanno diritto anche all’assegno al nucleo familiare, ANF, che l’INPS dispone per le famiglie al di sotto di un certo reddito.
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In questo caso la pensione di reversibilità è compatibile con l’assegno al nucleo familiare. Con un’aggiunta. Se la disabilità era presente anche in precedenza, si possono richiedere gli arretrati degli assegni non percepiti, ma non oltre i 5 anni indietro dalla data della domanda. La richiesta si può fare anche online presso il portale dell’INPS.
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Quindi la pensione di reversibilità si somma con l’assegno al nucleo familiare, ed agli arretrati di cinque anni, per gli aventi diritto. Per avere informazioni dettagliate, specialmente sulle fasce di reddito per accedere agli assegni al nucleo familiare, si consiglia di consultare un professionista, un CAF o un Patronato.