Eredità buoni fruttiferi Poste: servirà questo per avere i soldi

I buoni fruttiferi postali finiscono nell’eredità o si può accedere immediatamente all’importo del deposito del defunto?

buoni fruttiferi postali eredità
Buoni fruttiferi (Foto Pixabay)

Chi predilige una forma di investimento sicura anche se con rendite inferiori al mercato azionario sceglie i buoni fruttiferi postali. Ultimamente Poste Italiane ha messo in commercio anche forme a medio termine, come 5 anni prima del riscatto. Solitamente i buoni fruttiferi postali hanno scadenze quinquennali per essere riscosse, ma il massimo del guadagno si ottiene in un lasso piuttosto lungo di tempo, fino a trenta anni. Quindi può succedere che purtroppo il titolare del buono fruttifero venga a mancare nell’arco di tempo tra l’apertura ed il rimborso.

Ed allora cosa succede? Il buono fruttifero entra a far parte dell’eredità, quindi del procedimento di successione, oppure il deposito può essere disponibile direttamente al momento della scadenza?

Buoni fruttiferi postali, come accedere con l’eredità

buoni fruttiferi postali eredità
Buoni fruttiferi (Foto Pixabay)

Tanto per cominciare è necessario sottolineare che ci sono differenti tipologie di buoni fruttiferi. Quelli in cui il titolare è uno solo e quelli cointestati. Nel caso dei cointestati, se uno dei due firmatari viene a mancare, dal 28 dicembre 2000 i buoni fruttiferi sono emessi con la clausola PFR, ovvero pari facoltà di rimborso.

Questo significa che i cointestatari possono ottenere il rimborso separatamente, anche senza la firma o l’avallo dell’altro firmatario. Dunque per richiedere il proprio rimborso, grazie a questa clausola, non è necessario presentare all’ufficio postale la documentazione di successione. Basta la propria firma per ottenere il rimborso del buono fruttifero postale.

Leggi anche: Con legge 104 smetti di pagare subito queste due tasse

Nel caso in cui invece il buono risalga a prima del 28 dicembre 2000, la clausola pari facoltà di rimborso non è presente. Dunque il cointestatario può incontrare maggiori problemi. Tuttavia, il rimborso è possibile anche senza la successione se gli eredi sono d’accordo.

Leggi anche: Rsa: chi paga se la pensione dell’anziano non basta

Il terzo caso da eseminare è quello in cui i buoni fruttiferi postali siano intestati solo al titolare deceduto. In questo caso entrano a far parte dell’eredità e della pratica di successione, con conseguente congelamento dei beni fino a che essa non sia conclusa. Dunque prima di ottenere il rimborso, gli eredi dovranno esibire una documentazione alle Poste, con la successione, buono, certificato di morte. Tra la richiesta e la riscossione passeranno circa 3 settimane.

Gestione cookie