Chi è celiaco sa che la spesa senza glutine è più costosa. Ora è possibile richiedere un bonus per le spese supplenìmentari
La celiachia è una malattia non invalidante nelle attività quotidiane o lavorative, ma può esserlo per esempio se si va a cena fuori o nel fare la spesa. Chi soffre della forma più grave della patologia, non solo deve sapere che l’alimento sia gluten free, ma anche che esso è stato preparato senza contaminazione con la farina o simili. Se si utilizzano gli stessi macchinari o le stesse padelle, delle tracce di glutine possono finire anche nell’alimento. Oltre alla celiachia esiste anche l’intolleranza al glutine, con conseguenze meno gravi ma comunque che è meglio evitare.
I cibi gluten free, modificati appositamente per i celiaci, sono più costosi di quelli normali. Come ad esempio la pasta con farina di riso o di legumi. Per questo è stato disposto un bonus celiaco, per aiutare le famiglie a basso reddito a fare la spesa.
Secondo le stime circa 225mila persone soffrono di celiachia e circa 400mila potrebbero essere intolleranti al glutine. È un buono spesa 627 euro fino a 1.488 euro all’anno. L’importo dipende dalla disponibilità economica del nucleo familiare, dall’età della persona con celiachia certificata dal medico, e dal genere. C’è una distinzione tra maschi e femmine in favore dei primi, partendo dal presupposto che questi abbiano bisogno di un maggior apporto calorico al giorno.
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La tabella del contributo per il 2022 è così distribuita:
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Per richiedere il bonus si deve inviare alla ASL di competenza una certificazione che attesti la celiachia ed anche la tessera sanitaria dell’interessato. Il bonus è spendibile in tutti i punti vendita di alimentari con prodotti gliten free e farmacie.