A breve il governo Meloni dovrà varare una nuova Riforma Pensioni: ecco tutte le indiscrezioni su Opzione Donna e Ape Sociale
Il nuovo governo Meloni è al lavoro per poter emanare una nuova Riforma Pensioni entro la fine dell’anno. Il 31 dicembre 2022 scadrà Quota 102 e bisogna trovare una soluzione rapida e che metta d’accordo governo e sindacati per evitare il ritorno alla Legge Fornero e al pensionamento di nuovo a 67 anni di età.
Da varie indiscrezioni sembra che il governo sia direzionato verso Quota 41 che prevede di andare in pensioni con 41 anni di contributi anche se è da decidere l’età esatta. Attualmente le ipotesi più accreditate sono quelle che prendono in considerazione l’uscita del mondo del lavoro a 61 o 62 anni. Nel 2023 saranno poi confermate Opzione Donna e Ape Sociale.
Riforma Pensioni, si va verso il rinnovo di Opzione Donna e Ape Sociale
Con la nuova Riforma nel 2023 ci saranno delle novità che riguarderanno sia Opzione Donna che Ape sociale. Per quanto riguarda Opzione Donna ad andare in pensione saranno le lavoratrici dipendenti, appartenenti sia al settore pubblico che a quello privato ma non quelle iscritte alla Gestione Separata. Le dipendenti potranno andare i pensione a 58 anni mentre le autonome a 59 anni.
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Per quanto riguarda l’Ape sociale, invece, ad andare in pensione potranno essere varie categorie di lavoratori, ovvero quelli che svolgono lavori gravosi, che hanno compiuto almeno 63 anni e 30 o 36 anni di contributi. Possono usufruire di Ape sociale anche gli invalidi civili per almeno il 74% e coloro che si prendono cura di anziani e disabili (caregiver) o siano disoccupati.
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Secondo le prime stime la nuova Riforma Pensioni avrà una spesa di almeno 5 miliardi. Inoltre nella manovra dovrebbe essere presente anche un premio per chi deciderà di andare in pensione superata l’età minima dei 63 anni. Questa particolare misura è rivolta soprattutto agli impiegati pubblici come medici e altre figure.
Attualmente, anche se si parla ancora di indiscrezioni e non di leggi, sono soddisfatti anche i sindacati che hanno riferito che sono necessari degli interventi che riguardano soprattutto la parte previdenziale. I sindacati hanno richiesto Quota 41 ed il rinnovo proprio di Opzione Donna e di Ape Sociale. Quello che i sindacati chiedono è ridare il potere d’acquisto sia ai lavoratori che ai pensionati.