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Assegno unico INPS, arrivano i tagli: chi troverà meno soldi

Marcia indietro sulla maggiorazione dell’assegno unico INPS per alcune faiglie. Si attende una normativa per rettificare la situazione

Assegno unico (Foto Pixabay)

La legge viene scritta bianco su nero, di solito nel modo più accurato possibile. Nonostante ciò deve essere sempre interpretata dalle autorità deputate a farlo. Ed infatti, tra ciò che viene immaginato nella teoria e la prassi quotidiana, spesso ci sono delle discrepanze che creano disuguaglianze incomprensibili. Ed è questo il caso dell’assegno unico nella famiglie monoparentali. L’assegno unico INPS spetta a tutte le famiglie con figli. L’unica discriminante è l’importo, determinato dalla sommatoria di fattori reddito + composizione del nucleo familiare.

Le cifra vanno da 50 euro a figlio per le famiglia con ISEE superiore a 40.000 euro o che non consegnano l’ISEE, a 175 euro a figlio, cifra che di recente è stata aumentata a causa dell’inflazione. In alcuni casi l’INPS prevede delle maggiorazioni. E proprio su questa si è creata una discriminante non di poco conto.

Assegno unico INPS, la maggiorazione solo con due genitori

Assegno unico (Foto Pixabay)

E si torna alla questione della normativa in materia. La maggiorazione di 30 euro con ISEE pari o inferiore a 15.000 euro è prevista per le famiglie con entrambi i genitori lavoranti, probabilmente per dare un sostegno alle famiglie che necessitano di spese supplementari per asilo tempo pieno o per baby sitter. Solo che il testo recita: “nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, è prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore“. Ed il problema si pone proprio su questo “entrambi”.

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Le famiglie monoparentali, cioè con un solo genitore per decesso dell’altro, non riconoscimento del figlio o altro motivo, fino a poco tempo fa ricevevano ugualmente la maggiorazione dall’INPS. Al momento l’ente è tornato sui suoi passi attenendosi alla lettera alla legge. Di conseguenza le famiglie monoparentali con un solo genitore che lavora sono state escluse dalla maggiorazione sull’assegno unico.

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Questa è una palese ingiustizia e trascuratezza del testo di legge, che andrebbe ovviamente rettificato. È ovvio e logico che le famiglie monoparentali siano di base più deboli economicamente, per cui sarebbero le prime a dover usufruire del beneficio. Ed invece l’INPS attende che il testo di legge venga modificato.

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