Quota 41, il governo è al lavoro per dare una nuova forma al sistema pensionistico italiano: su cosa è orientato al momento
Le pensioni sono da sempre un tema delicato. In pratica ogni governo che si succede a Palazzo Chigi realizza una riforma propria e considerando che solo in pochi casi un esecutivo è rimasto in carica per cinque anni come prevede la Costituzione, come e quando andare in pensione è praticamente difficile da capire visti i continui cambi. Il più delle volte i lavoratori sono anche scontenti, trovandosi poi una pensione davvero bassa dopo tanti anni di fatica.
Il neo ministro del lavoro Marina Calderone al termine di un incontro con le parti sociali ha affermato che l’ipotesi dovrebbe essere quella di 41 anni di contributi. E l’età anagrafica? Tutto ancora in alto mare. La Lega ha proposto 61 o 62 anni (sarebbe quindi un quota 102 o 62-63 anni.
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Studio in corso anche per le altre misure come Opzione Donna. Le lavoratrici dipendenti (pubbliche, private e autonome) che sono iscritte all’Inps, non per chi appartiene invece alla Gestione separata. Le prime potranno sfruttare la misura una volta raggiunti i 58 anni di età, 59 se autonome.
Per quanto riguarda invece l’Ape sociale potranno andare in pensione alcune categorie di lavoratori dipendenti (sempre che sia pubblici, privati o autonomi) con almeno 63 anni di età e 30 o 36 di contributi.
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Ma quanto costerà la pensione? Si parla di circa 5 miliardi di euro riporta Il Messaggero, ma tutto è ancora indeciso. Nella nuova manovra dovrebbe esserci anche un “premio” per chi deciderà di andare in pensione oltre la soglia dei 63 anni. Ciò riguarda in modo particolare gli impiegati pubblici come medici e altre figure.
Le parti sociali hanno espresso soddisfazione dopo l’incontro con la Calderone. “Abbiamo presentato alcune priorità che coincidono con quelle che abbiamo individuato noi dell’Ugl”, ha detto Francesco Paolo Capore nella Ugl, sostenendo che è stato richiesto il rinnovo di opzione donna e dell’Ape social. Inoltre è stato chiesto anche di adeguare le retribuzioni dei lavoratori attraverso il taglio del cuneo fiscale.
Un modo per cercare di aiutare lavoratori e pensionati per ridarli potere d’acquisto vista la grave situazione inflazionistica. come ha detto Pierpaolo Bombardieri. Per la Cisl, con il segretario generale Luigi Sbarra, c’è l’augurio che “si possano aprire a breve dei tavoli tematici”.