Eredità, un figlio escluso dal testamento può far questo per legge

Può capitare che un genitore abbia stilato un testamento in cui, di fatto, disereda il proprio figlio: cosa fare in questo caso

testamento eredità
figlio diseredato testamento (Foto Pixabay)

Alla morte di un genitore molti figli potrebbero restare sorpresi del fatto che questo abbia lasciato un testamento. Secondo l’articolo 587 del codice civile, il “testamento è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”.

Il testamento rappresenta l’unico strumento possibile per poter disporre dei propri beni dopo la morte. A volte, all’apertura di un testamento, un figlio può scoprire, suo malgrado, di essere stato diseredato. Vediamo cosa significa e cosa prevede la legge in questi casi.

Testamento: cosa può fare un figlio diseredato

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figlio diseredato testamento (Foto Pixabay)

In Italia la legge riferisce che nel testamento ognuno può scrivere quello che vuole secondo la sua volontà anche se la legge tutela anche i familiari stretti, ovvero i legittimari. Questi godono di alcuni diritti tra cui quello di avere una determinata quota di eredità poiché fanno parte del nucleo familiare tutelato e protetto dalla legge.

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Ci sono però dei casi in cui il figlio, quindi un legittimario, viene escluso dal testamento e, in questo caso, si parla di diseredazione. Diseredare significa escludere espressamente una persona all’interno del testamento, per evitare che egli possa rientrare nella successione e non ricevere nessun bene.

Però, essendo legittimario, il figlio diseredato può impugnare il testamento per far annullare le previsioni lesive della sua quota di legittima. Dal momento che comunque la diseredazione non garantisce al figlio legittimario di ottenere la sua quota legittima di eredità prevista dalla legge è opportuno rivolgersi ad un notaio.

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Oltre che impugnare il testamento, il figlio diseredato può evitare il processo di impugnazione del testamento mettendosi d’accordo con gli altri eredi per ricevere da loro la quota che gli spetterebbe per legge. In questo caso bisogna stipulare un contratto di reintegrazione della legittima con un atto pubblico dal notaio.

Infine, un’altra possibilità è quella di non procedere in nessun modo, ovvero decidendo di non impugnare il testamento e di non stipulare nessun accordo, rispettando la decisione del genitore di diseredarlo.

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