Le regole sull’incasso possono concedere ben oltre le due consuete tranche; ma si ha a che fare con questa casistica. I dettagli
Dal 2011 l’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Propria, non si versa più direttamente allo Stato, ma la riscossione è a carico dei Comuni. Dopo due anni, tra una modifica e un’altra, il tributo ha assunto i connotati pubblicamente noti: l’imposta non grava più sull’abitazione principale ma soltanto sulle seconde case o su una particolare categoria di “prima casa”. Fondamentalmente, milioni di italiani, di fronte dell’annuale pagamento, se ne sono liberati.
Nessun pagamento dunque ove è stata stata stabilita l’abitazione principale, ovverosia la dimora fisica corrisponde alla residenza anagrafica; non sono però esentate le categorie catastali “di lusso” A/1, A/8 e A/9, ville e dimore storiche. Fuori dall’ambito dell’uso abitativo, il versamento è obbligatorio per: aree fabbricabili; terreni agricoli; oltre ad essere richiamati titolari del diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), coniugi assegnatari della casa coniugale dopo lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio (soltanto per le abitazioni di lusso), concessionari di aree demaniali, locatari in in immobili concessi in locazione finanziaria.
Imu 2022, si può rateizzare? Solo in questo caso
Il versamento dell’IMU da parte degli interessati avviene ogni anno ma la riscossione non si effettua necessariamente in un’unica soluzione. Sono ad ogni modo due gli appuntamenti annuali che attivano le procedure di pagamento: l’acconto, intorno al 15 giugno; e il saldo, per il 15 dicembre. I succitati titolari versano il tributo tramite il modello F24 o nella forma del 100 per cento, oppure nelle due tranche pari, ciascuna, al 50 per cento del dovuto.
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Come avviene per gli altri tributi, le modalità di versamento non escludono le opzioni di recupero degli importi in caso di omesso pagamento entro le scadenze previste. La procedura consente di rimediare approntando il ravvedimento operoso, sebbene vada aggiunta all’importo dell’imposta una sanzione ridotta, variabile a seconda del tempo intercorso dalla scadenza.
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La legge non ammette rateizzazione per l’IMU, né in relazione all’acconto né per il saldo. Le modalità di rateizzazione subentrano – e ampie – di fronte all’avviso di accertamento che il contribuente ha ricevuto dal Comune. Le possibilità richiedibili al Comune stesso dal cittadino consentono di fissare un numero di rate mensili fino a un massimo di 72. A patto che l’importo da rateizzare sia superiore a 6.000,01 euro; allora il numero massimo scende a 36 rate mensili.