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Se hai una caldaia così sei abusivo | Rischi grosso

Prima di incorrere nei rischi sotto il profilo della sicurezza, vi sono multe salate se non si superano i controlli. Di cosa si sta parlando

Caldaia (Foto Adobe)

Al di là che in prossimità dell’inverno, la priorità contingente riservata per questo anno sarà quella per cui bisognerà domandarsi se il gas sarà sufficiente per l’intera stagione e quale prezzo esso farà scontare dal punto di vista delle bollette, la componente ecologica  e ambientale rimane. Insomma, quando e quanto (a livello di temperatura); ma i dubbi sono leciti non soltanto sul fronte della crisi energetica.

In verità, la presenza di una caldaia autonoma in casa comporta sicuramente un consumo elettrico da monitorare, ma non bisogna ignorare l’impatto che un’accensione prolungata produce al livello dei fumi scaturiti dalla combustione del gas metano. Un fenomeno che non è affatto marginale sul lato della tranquillità domestica e, per affrontarlo, tutto si piò fare fuorché improvvisare.

Caldaia in casa, la manutenzione è obbligatoria

Caldaia (Foto Adobe)

È tutt’altro che superficiale dover premettere che una qualsiasi caldaia installata presso un’abitazione necessita di una manutenzione; e quest’ultimo aspetto, costantemente considerato, si concilia anche sul piano del risparmio – all’ordine del giorno – e pertanto con un’attenta valutazione dei consumi. Indubbiamente, senza manutenzione non c’è sicurezza; e quando si evidenzia il tema della sicurezza, bisogna ricorrere all’elemento fondamentale dei controlli.

I rischi casalinghi legati all’attività di una caldaia non sono certo di bassa pericolosità, dato che in fondo si ha a che fare con una fiamma prolungatamene accesa che genera fumo. Innanzitutto la prima eventualità da fugare è dovuta alla possibilità di incendi che possono mettere a repentaglio la vita del proprietario dell’impianto. In tal senso, giungono in soccorso sia una normativa regionale che nazionale.

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I regolamenti pongono in essere, in primo luogo, una manutenzione ordinaria, per la quale in alcune regioni italiane vige l’obbligatorietà a svolgerla ogni anno. Ad ogni modo, non si può eludere l’analisi dei fumi, da effettuare ogni due anni per le potenze inferiori ai 35 kW: al superamento del monitoraggio viene rilasciato un bollino blu da apporre al libretto che accompagna la caldaia.

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Per le alimentazioni a GPL, di potenze fino a 100 kW, i fumi sono sottoposti a controllo ogni quattro anni. Naturalmente soltanto del personale qualificato è autorizzato a svolgere questi esami e a rilasciare il bollino. La mancata manutenzione e certificazione comporta il pagamento di sanzioni dai 500 ai 600 euro; per le caldaie che toccano fino a 100 kW di potenza, si paga dai 500 fino ai 3 mila euro.

Pubblicato da
Roberto Alciati