Il governo Meloni ha deciso di non rinnovare la misura del Reddito di Cittadinanza ad alcuni beneficiari: ecco chi
Il governo Meloni è entrato in carica da pochi giorni e già ci sono delle novità importantissime che riguardano non solo la giustizia ma anche la questione del Reddito di Cittadinanza. Sin dai tempi ella campagna elettorale la Meloni ha riferito di voler apportare dei cambiamenti alla misura del governo Conte.
Secondo quanto riferito dal nuovo governo, ci saranno delle novità sostanziali che riguardano la misura introdotta da Conte nel 2019 che, di fatto, sarà ridimensionata o addirittura tolta ad alcune categorie di persone. Vediamo dunque chi non potrà più rinnovare il Reddito di Cittadinanza.
Secondo quanto riferito dal nuovo Governo, il RdC sarà tolto a tutti coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 50 anni e che, di fatto, possono lavorare senza alcun tipo di impedimento fisco o psicologico. Inoltre il RdC non sarà rinnovato nemmeno ai Navigator, ovvero a coloro che trovano offerte di lavoro congrue per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza e inserirli in un percorso lavorativo e professionale.
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Il governo Meloni dice quindi un secco no alla proroga dei contratti dei Navigator presenti in tutta Italia. Il contratto di queste figure professionali è scaduto lo scorso 31 ottobre ed il governo non prorogherà loro i contratti. Per il Ministero questi contratti non sono prorogabili e dunque non ci sarà nessun prolungamento contrattuale per le “guide” dei percettori del RdC.
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Il contratto non sarà rinnovato a 1500 navigator, di cui 538 con collaborazioni cessate tra maggio e agosto e 958 scaduti il 31 ottobre scorso. Per il Ministero guidato da Marina Calderone il problema del mancato rinnovo contrattuale dei navigator è “tecnico” e non si tratta di una scelta dettata dalla volontà politica di depotenziare il loro ruolo.
Dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali fanno sapere che sul tema dei Navigator c’è una attività di coordinamento tra le Regioni. Eventuali ulteriori utilizzi degli ex navigator richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del Ministero.