Con il governo Meloni potrebbe cambiare anche la durata della NASPI. Ecco cosa potrebbe accadere a breve
Il governo guidato dalla prima ministra Giorgia Meloni è in carica da pochissimi giorni eppure già fioccano varia riforme che riguardano soprattutto la Giustizia ma anche il lavoro. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, in particolare, arrivano modifiche per i percettori del Reddito di Cittadinanza e per i disoccupati che ricevono la Naspi.
Per quanto riguarda la Naspi, è il quotidiano la Repubblica a dare una prima indiscrezione riguardo un cambiamento importante a discapito dei beneficiari: il governo potrebbe presto mettere le mani sui sussidi e tagliare la spesa sociale. In particolare la Naspi dovrebbe essere dimezzata.
Come riferito dal quotidiano la Repubblica, il dimezzamento della Naspi riguarderebbe la durata del sussidio di disoccupazione che scenderebbe al di sotto del 50% del periodo lavorato. La percentuale attuale, che cala al 3% dopo il sesto mese consente di avere sostegno fino a due anni se si hanno almeno quattro anni di anzianità.
LEGGI ANCHE: Polemica per la pensione di Albano: “E’ bassa, così non si vive”
Questo significa, in parole povere, che coloro che ad esempio hanno lavorato un anno prenderanno sei mesi di Naspi mentre chi ha lavorato per sei mesi riceverà tre mesi di sussidio. Ebbene per il governo Meloni queste percentuali e mesi di sussidio sono troppi e vanno, di fatto, ridimensionati.
LEGGI ANCHE: Come lavorare all’INPS: requisiti richiesti e come fare domanda
Ad essere particolarmente convinti che la Naspi debba cambiare da com’è ora è la Lega che vede il meccanismo ad ora in atto “distorsivo” dal momento che c’è chi se ne approfitta. Inoltre per il partito la spesa per la Naspi è enorme e spesso improduttiva e la durata del sussidio non è coerente con quanto si ha lavorato.
Vediamo ora un po’ di numeri. Per il 2021 la Naspi valeva quasi 13 miliardi, di cui 5,6 miliardi coperti dalle aziende che versano l’1,30% del loro monte retribuzioni. Per la Naspi lo Stato ha messo a disposizione 7,3 miliardi – in discesa rispetto al 2020 pandemico ma anche sul 2019 – per 2,5 milioni di disoccupati che hanno beneficiato in media di 5.307 euro nell’anno, 43 euro al giorno.