Gli italiani che possiedono un conto corrente devono prestare attenzione alla cifra depositata: può scattare una tassa
Al giorno d’oggi la maggior parte degli italiani possiede un conto corrente. Da quando infatti nel 2017 è diventato obbligatorio l’accredito dello stipendio in maniera elettronica i conti correnti sono aumentati a vista d’occhio. Ogni conto corrente è collegato ad una carta di credito o bancomat con cui si possono effettuare tantissime operazioni.
Non tutti sono a conoscenza del fatto che se si possiede una determinata cifra sul proprio conto allora bisognerà pagare una tassa annuale: si tratta dell’imposta di bollo, la gabella introdotta dal governo Monti 10 anni fa. La tassa viene prelevata attraverso un prelievo forzato direttamente sul nostro conto.
L’imposta di bollo è una tassa che ammonta a 34,20 euro per le persone fisiche e a 100 euro per i soggetti giuridici. La tassa sarà prelevata ogni anno direttamente dal nostro corrente in un’unica soluzione o in quattro rate trimestrali da 8,55 euro per le persone fisiche e 25 euro per i soggetti giuridici.
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Nel caso in cui lo Stato prelevi la tassa a rate, queste saranno divise nei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre. Come detto, però, la tassa sarà prelevata solo se possediamo una data cifra sul nostro conto corrente. La tassa scatta nel momento in cui sul nostro conto corrente abbiamo un importo che supera i 5mila euro.
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Questo significa che se sul conto possediamo una cifra inferiore alle 5mila euro allora non dovremo pagare l’imposta di bollo. Se si è proprietari di due conti correnti con importo inferiore ai 5.000 per ciascuno, conta la somma delle due giacenze medie che se risulta superiore ai 5.000 euro non evita il prelievo.
Ricordiamo anche che ci sono altre persone che non devono pagare l’imposta di bollo: si tratta di tutti coloro che hanno un ISEE minore di 7.500 euro. In questo caso lo Stato non può effettuare il prelievo dal conto corrente. In questo caso il possessore di un conto corrente deve presentare richiesta di esonero dal prelievo per imposta di bollo, tramite autocertificazione alla banca o all’Ufficio postale entro il 31 maggio di ogni anno.