L’Inps ha annunciato che nelle prossime settimane partiranno una serie di controlli sulle pensioni: perché si rischia che vengano bloccate
Una delle misure che il nuovo governo affronterà nei prossimi giorni è sicuramente quello relativo alle pensioni. L’obiettivo dovrebbe essere l’innalzamento delle pensioni minime e sociali. Inoltre, in base a quanto sostenuto dagli esponenti del nuovo esecutivo di centro destra, le pensioni di invalidità non potranno essere inferiori ad altre forme di assistenza sociale già esistenti.
Attualmente, infatti, i dati pubblicati dall’Osservatorio Istat sono sconcertanti: circa un terzo dei pensionati italiani incassa una pensione mensile inferiore a 1.000 euro. Dunque, la media dei redditi da pensione è di 19.443 euro l’anno. Inoltre, la percentuale delle donne pensionate che percepiscono meno di 1.000 euro è più alta rispetto agli uomini con il 40,6% del totale.
Pensioni Inps, al via i controlli: chi riguarderanno e come comportarsi
L’Inps, qualche settimana fa, ha annunciato che eseguirà nuovi controlli sulle pensioni dei residenti all’estero che non vivono più in Italia. Tale accertamento, solitamente, è affidato alla Citibank, la banca che si occupa dei pagamenti all’estero che effettua controlli attraverso dei meccanismi scaglionati nel tempo. Le mete più ambite per coloro che scelgono di lasciare l’Italia, una volta giunti alla pensione, sono il Portogallo, la Tunisia e la Spagna. In realtà ciò che spinge questi soggetti ad abbandonare l’Italia per trasferirsi in questi Paesi è certamente la tassazione meno severa.
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In base a quanto rilevato dalla Fondazione Migrantes, in totale, attualmente, circa 5 milioni e mezzo di italiani hanno deciso di trasferirsi all’estero. Dunque, nelle prossime settimane, inizieranno i controlli per i residenti in Europa, ad eccezione della Scandinavia e Paesi dell’est, in Africa e in Oceania. Nei primi mesi dell’anno 2022, invece, le verifiche si sono concentrate sui seguenti Paesi: Usa, Sudamerica, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi ed est Europa. Una volta ricevuta la comunicazione, i pensionati che abitano fuori dall’Italia, saranno tenuti a far pervenire gli attestati di esistenza in vita entro il 12 gennaio 2023.
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Inoltre, l’Inps ha sottolineato che qualora tali certificazioni non vengano prodotte il versamento della rata di febbraio prossimo sarà erogato in contanti presso le agenzie della Western Union. Dunque, nel caso in cui non si procedesse alla riscossione della somma in queste sedi e in assenza dell’attestazione di esistenza in vita da inviare entro il 19 febbraio 2023, gli assegni saranno sospesi già a partire da marzo.