Allarme bonus asilo nido. Stanno finendo i sussidi per iscrivere i bambini in istituti. L’INPS chiede nuovi fondi
Non è sicuramente un periodo facile per le migliaia di famiglie italiane, pronte ad iscrivere i loro bambini in istituti di asilo nido. Infatti è evidente che i fondi destinati ai genitori, non sono sufficienti per le loro esigenze. Sono circa 60 mila le famiglie escluse che attendono un chiarimento dall’INPS.
Con l’aumento delle fatture e del caro energia, questo bonus poteva di certo aiutare le famiglie italiane, ma sembra che anche in quest’ambito bisogna aspettare. Come confermato anche dall’INPS le richieste che verranno effettuate, saranno respinte per l’insufficienza di denaro.
Bonus nido INPS, cosa succede alle famiglie
Questo blocco degli aiuti economici, costringe le tante famiglie escluse di essere in attesa, prima di poter iscrivere tranquillamente i propri figli. Ricordiamo che i vari bonus variano rispetto al reddito Isee di ogni nucleo familiare. E le cifre si aggiravano tra i 136,37 euro fino ai 272,73 euro che venivano mandati.
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L’INPS adesso è alla ricerca di nuovi fondi per i destinatari. Ma c’è il particolare della richiesta “protocollata con riserva”. Significa che l’INPS invierà denaro, solo qualora restassero minimi fondi da inviare alle famiglie. E conteranno inoltre le date di richieste effettuate prima.
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Quindi per chi ha effettuato la domanda, conviene la fine del 2022 per accertare se l’INPS potrà erogare i fondi destinati per l’iscrizione dei bambini agli asilo nido. E anche per questo, si propone un aumento della cifra che vada da una cifra minima di 544 euro a famiglia fino a un tetto massimo di 1.088 euro.
C’è da sottolineare che, coloro che verranno esclusi dall’invio del sussidio economico probabilmente rientreranno nel ramo di quelli che non mandavano i propri bambini a scuola, quindi saranno essi in seconda fascia come scelta.
Ecco inoltre cosa sottolinea un comunicato dell‘INPS: “Per ora non abbiamo possibilità di istruire positivamente queste domande ma le stesse non vengono respinte e restano in attesa di nuove fonti di finanziamento. Al riguardo, infatti, va precisato che le domande protocollate con riserva potranno essere liquidate per effetto del graduale sblocco degli importi”.
Tuttavia c’è un aggiornamento di queste ultimissime ore: l’INPS ha recuperato fondi non utilizzati in questi anni per poter rifinanziare le domande in stand-by. Queste verranno pagate nei prossimi giorni. Ma solo se in precedenza accettate. Tutte le altre dovranno attendere 2023.