Ecco a quali interessanti remunerazioni si accede entrando a far parte del personale presso le filiali del gruppo Lidl. Un occhio alle cifre
In questo frangente storico, piegato dalla crisi energetica, le bollette alle stelle, l’inflazione martellante sui prezzi, molte famiglie si ritrovano in gravi difficoltà, tra il martello e l’incudine di far quadrare i bilanci alle necessità (specialmente se ci sono figli) oppure pagare le utenze domestiche (pena di restare al freddo per l’imminente inverno). Una priorità che riguarda anche le imprese, piccole e medie, tra le quali a decine stanno chiudendo i battenti, e diverse attività commerciali, in procinto di abbassare definitivamente le saracinesche.
Nel bel mezzo di tale congiuntura non è raro di venire a conoscenza che anche la grande distribuzione è colpita dal declino che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Europa. Proprio la prima protagonista, che ha scongiurato – in un certo senso – il razionamento delle risorse alimentari sotto l’emergenza sanitaria da Covid, anch’essa oggi non è immune dallo spettro dell’incapacità di assolvere ai costi elettrici e del gas relativi alle proprie strutture.
Certo, le fasi di crisi non sempre sono sinonimi di crollo, ma anche – dall’etimologia della parola – di cambiamento per molti marchi: si approfitta di questo tempo per rivedere la propria strategia, per migliorarsi, o altrimenti per correggersi, trasformarsi per adattarsi alle circostanze di evidente difficoltà. Insomma, c’è chi chiude, chi apre, chi cambia pelle modificando le articolazioni della presenza sul territorio.
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Non è un caso che bisogna parlare di un marchio come Lidl. È noto come la catena dei supermercati proveniente dalla Germania ed esportatasi in tutta Europa e non solo, ha fatto registrare dati in crescita sin dal suo approdo in Italia. La più che ventennale Lidl Italia ha guadagnato la fiducia dei suoi clienti imponendosi anche nelle classifiche di certificazione delle eccellenze HR assegnate dal Top Employers Institute (questo è il sesto anno consecutivo).
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Tali risultanti non si raggiungono, ovviamente, senza una valutazione positiva sull’operato del personale e dei collaboratori delle filiali, oltre al loro modo di fare squadra. Se venisse la curiosità di conoscere gli stipendi annui delle diverse figure professionali, ecco alcune cifre: l’impiegato al dettaglio, 29.400 euro; l’impiegato, 36.500 euro; il cassiere, 21.200 euro; l’apprendista, 12.800 euro. Il Responsabile alle vendite percepisce lo stipendio più alto, con 82.200 euro, ma lo stesso Direttore di filiale segue con un non modesto guadagno pari 54.200 euro all’anno.