Giorgia Meloni ha tenuto il discorso sulla fiducia. Importanti i riferimenti sulle pensioni e flat tax. Andiamo a vedere cosa ha detto
Nell’importante giorno della fiducia il neo Premier Giorgia Meloni, ha presentato i punti economici importanti che dovranno sistemare la condizione di tanti italiani. Dal punto di vista lavorativo, tassativo e per quanto riguarda le pensioni.
Si attendono novità, anche per i datori di lavoro e per le imprese che dovranno tentare di assumere nuovi lavoratori per poter sfruttare una riduzione delle tasse. Un minore carico fiscale porterebbe benefici da entrambi i lati.
Dal cuneo fiscale alla riduzione delle tasse
Come ben sappiamo l’Italia ha una bella somma di debito nei confronti dell’Europa. Ed un obiettivo primario del nuovo Governo è la riduzione del cuneo fiscale a 5 punti. In Italia è ancora abbastanza alto. “L’obiettivo che ci diamo è intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori.” Tutto ciò per far sì che le tasse siano più sostenibili per un aumento di denaro nelle buste paga.
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Inoltre Giorgia Meloni ha presentato anche un ulteriore piano relativo al patto fiscale, che si baserà su tre punti: dalla riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. Senza dimenticare inoltre “una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle PMI) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco”.
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Giorgia Meloni, inoltre non ha mai visto di buon occhio il Reddito di Cittadinanza, colpevole di non far lavorare i giovani. Propone un fondo pensionistico per i giovani del nostro futuro: “Una pensione che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo”.
Anche chi vorrà avere in futuro il progetto di avviare un’impresa, non dovrà essere fermato oppure messo con le spalle al muro. Meloni ha fraseggiato un motto “non disturbare chi vuole fare”, proprio per consentire la crescita dello Stato. “Chi vuole fare impresa va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato tramite editto o decreto”.