Per gli istituti di credito esiste una variabile imprescindibile, che non riguarda solo le garanzie di restituzione del debito. I dettagli
In questo momento storico di forte crisi economica, ingenerata dalla riduzione delle risorse energetiche di gas che alimentano il fabbisogno europeo, il riflesso sui bilanci delle famiglie e dei singoli cittadini è quantomeno inevitabile. Il conflitto russo-ucraino ha innanzitutto bloccato il mercato delle “componenti” per la produzione di beni, causando un aumento generalizzato dei prezzi.
Tutto questo ha dunque toccato la capacità di risparmio degli italiani, non è andato soltanto ad alimentare l’altrettanta crisi del potere di acquisto. Una buona parte dei risparmiatori ha rivisto le proprie aspettative di investimento e le personali realizzazioni (come può esserlo l’acquisto di una prima casa), demotivata dal rialzo dei tassi di interesse voluto dalla BCE il mese scorso.
L’età massima per avere un mutuo: dopo si rischia di non restituire tutto il finanziamento
Di fronte ad una crisi dei mutui, succeduta ad un breve periodo (quello estivo) di entusiasmo, con l’indice Eurirs dei mutui fissi a favore persino sull’Euribor dei tassi variabili, molti italiani hanno contribuito al rilancio degli affitti. Sebbene appartengano alla fascia più fragile, molti giovani hanno approfittato dei contributi statali sulla “prima casa”, richiedendo il bonus per gli under 36 con specifici requisiti su ISEE e sui contratti di lavoro.
La progressiva diminuzione della stabilità, ascesa negli anni, ha fatto sì che non esista età in cui si prenda congedo da importanti decisioni e impegni, e si viva nella tranquillità di ciò che si è raggiunto; basti pensare, ad esempio, a quanti “attempati” genitori decidano di sottoscrivere un mutuo per comprare la casa al figlio maggiorenne privo di reddito o con insufficienti entrate.
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Ma c’è un limite anagrafico oltre il quale non è più possibile chiedere un finanziamento necessario all’acquisto dell’immobile? Per banche e altri istituti finanziari l’affidabilità economica di una famiglia è fondamentale, così come la sostenibilità del mutuo stesso, per la quale non si può cedere più di un terzo delle risorse economiche derivanti da un reddito. L’età è requisito fondamentale derivante dal rapporto tra il rischio vita e la perdita dell’impiego.
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Il rischio d’insolvenza, in altre parole, cresce con l’aumento dell’età. Il limite massimo per fissare un finanziamento è di 75 anni circa; da intendersi come l’età in cui si mette fine alla restituzione del debito (quindi, un mutuo ventennale è sottoscritto al massimo entro 55 anni). Questo limite risulta consono con l’età media di durata di un impiego, dato che si dovesse perderlo, con l’avanzare dell’età sarebbe sempre più complicato ottenerne uno nuovo, oltre a non possedere più il reddito necessario per l’ammortamento. Infine, progressivamente le prospettive di vita diminuiscono: quindi subentrano maggiori rischi di decesso anticipato prima che si concluda il rimborso.