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Pensioni INPS, cosa succede col governo Meloni

Toccherà al governo Meloni mettere in atto una nuova Riforma Pensioni che metterà d’accordo anche i sindacati

pensione (Foto Pixabay)

Quando si parla di pensioni in Italia si tocca sempre un argomento molto caldo. Fino allo scorso 31 dicembre 2021 le persone hanno potuto lasciare il mondo del lavoro usufruendo di Quota 100; successivamente il governo Draghi ha introdotto Quota 102 che ha permesso l’uscita del mondo del lavoro a 64 anni d’età e 38 di contributi.

Entro la fine dell’anno, però, Quota 102 scade così come scadranno anche Opzione Donna e Ape Sociale. Toccherà quindi al nuovo governo, in poco più di due mesi, provvedere ad una nuova Riforma Pensioni per evitare il ritorno alla Legge Fornero che comporta il pensionamento a 67 anni di età.

Pensioni, cosa accadrà con il governo Meloni?

pensioni (Foto Pixabay)

Il neo governo Meloni è già a lavoro per una nuova Riforma delle Pensioni che dovrà arrivare entro il 31 dicembre 2022 per evitare il ritorno della Legge Fornero. Il 31 dicembre scadranno le tre misure adottate fino ad ora per lasciare il mondo del lavoro: Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale.

Se Ape Sociale riguarda i lavori gravosi, Opzione donna è un trattamento pensionistico calcolato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo ed erogato, a domanda, in favore delle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge entro il 31 dicembre 2021. Le lavoratrici possono andare in pensione a 58 anni e con 35 anni di contributi.

Il governo Meloni vuole sicuramente rinnovare “Opzione donna” e, nel contempo, porre fine all’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. C’è poi in programma il ricalcolo, “oltre un’elevata soglia, delle “pensioni d’oro” che non corrispondono a contributi effettivamente versati”.

I sindacati chiedono a gran voce l’introduzione di Quota 41 che prevede la possibilità di uscita dal lavoro per tutti al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione a prescindere dalla soglia anagrafica. Quota 41, però, potrebbe scontrarsi con lo stato dei conti pubblici: a gennaio ci sarà infatti la rivalutazione delle pensioni per adeguarle all’inflazione.

A gennaio la spesa pensionistica salirà del 7,9% rispetto a quest’anno. Inoltre l’Inps ha stimato che solo per il primo anno per Quota 41 servirebbero 4 miliardi. In generale, il programma di FdI punta a introdurre “un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo”.

Pubblicato da
Luisa