Dal prossimo mese un nuovo contributo approderà nei cedolini delle pensioni per sostenere queste spese. Vediamo di cosa si tratta
Manca ancora una consistente metà dalla prossima tornata delle pensioni dove i milioni di anziani contribuenti saranno chiamati a presentarsi presso gli uffici postali, secondo il calendario INPS organizzato per ordine alfabetico dei cognomi, al ritiro in contanti del consueto rateo mensile. Fino ad ora, il Governo Draghi ha abituato i percettori previdenziali ad alcune sorprese di natura economica e il mese di novembre non farà eccezione.
D’altro canto, ciò che può apparire come una sorpresa sta assumendo l’aspetto di ciò che è dovuto: nelle ultime settimane si sta vivendo un inasprimento del conflitto in atto nella cosiddetta “periferia d’Europa”, con ripercussioni senza precedenti sui prezzi delle materie prime, sui beni di consumo (nei mercati interni) e ovviamente sulle tariffe energetiche di luce e gas. Secondo un comportamento riflesso, l’inflazione ha rincarato il costo della vita sulla stregua della speculazione dei mercati.
Come è noto, lo svolgimento degli eventi, sia bellici che di aggravamento dell’accesso europeo alle fonti energetiche, in particolare alle fonti di gas delle forniture russe, ha condotto, ad oggi, milioni di cittadini italiani a pagare in prima persona i costi della crisi internazionale: gli esorbitanti costi delle bollette stanno impoverendo ulteriormente le famiglie e stanno costringendo alla chiusura centinaia di aziende, medie e piccole.
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Con le recenti approvazioni dei decreti Aiuti bis e Aiuti ter, l’esecutivo uscente presieduto dal premier Draghi ha proseguito nella politica di rilascio delle risorse economiche compensative verso i redditi più bassi; è lo standard seguito dalla misura una tantum Bonus 200 euro, la quale ha raggiunto, dallo scorso giugno, pensionati e lavoratori con entrate lorde fino a 35mila euro annue, e percettori del Reddito di Cittadinanza. In vista proprio degli aumenti delle tariffe e del rincaro inflazionistico.
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Al primo bonus ne ha fatto seguito un secondo: il bonus 150 euro. Esso sarà a breve destinato ai redditi annui fino a 20mila euro, includendo nella platea – questa volta – i percettori di Naspi e Dis-Coll. Per quanto riguarda quest’ultimo contributo si parte, dal mese di novembre, dai pensionati: coloro che ne avranno diritto riceveranno l’importo integrativo sui cedolini in automatico, senza inoltrare alcuna domanda (analogamente al contributo da 200 euro); sarà – anch’esso – un unico pagamento. Si tratta di un ulteriore rafforzo dopo la rivalutazione degli importi pensionistici del mese prima.