Il pignoramento tocca il trattamento pensionistico come ultima opzione di rientro del debito e con particolari modalità. Vediamo quali
Per un ampia fascia di anziani percettori, la pensione costituisce l’unico reddito a disposizione per vivere. Per questo motivo, il principale trattamento erogato dall’INPS è continuamente al centro del dibattito politico, con i conti alla mano per innalzare le pensioni minime (in particolare) cercando di non mettere a repentaglio i conti pubblici; sappiano come tali argomentazioni si trasformino tradizionalmente nelle bandiere delle campagne elettorali.
D’altronde, l’elaborazione di una soglia minima decorosa non è autonoma dalla tematica legata al discusso cumulo degli anni contributivi rispetto all’età mediamente raggiungibile da un individuo in procinto di congedarsi dal mondo del lavoro. Il governo, che sarà guidato da Giorgia Meloni non appena presterà all’imminente giuramento, dovrà immediatamente risolvere il nodo della riforma pensionistica, necessaria, dopo la scadenza di Quota 102, per evitare il ripristino dei requisiti pensionistici della Legge Fornero, dal 1° gennaio 2023.
Pignoramento pensione, con quali modalità può essere disposto
Accade anche che lo slancio politico non sia sufficiente a colmare alcune situazioni economiche particolarmente critiche. Non è difficile immaginare le problematiche che maturano in seno all’attuale crisi internazionale, la quale si sta ferocemente abbattendo sulle condizioni di vita e familiari di molti cittadini italiani. La preoccupazione si concentra, come non lo è mai stato, sulle bollette, giunte ad aumenti insostenibili.
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Il rischio indebitamento, per molte famiglie, rappresenta uno scenario plausibile, purtroppo. Compresi i nuclei familiari a carico di pensionati, appunto. A volte, il rischio convertito in una realtà di fatto, porta all’inadempienza di una tassa, del bollo auto o di una multa, con la conseguente conversione in una cartella esattoriale. Uno stato prolungato di insolvenza fa recapitare solletico e ingiunzioni di pagamento, fino all’oscuro orizzonte del pignoramento dei beni.
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La normativa prevede regole particolarmente severe verso l’applicazione del pignoramento: non si applica a beni essenziali, come il sequestro della prima casa o di uno strumento di lavoro essenziale per il proprio sostentamento; analogamente non può essere pignorato l’intera giacenza dei risparmi o l’intera quota di uno stipendio. La pensione viene pignorata nella misura di un quinto del netto percepito, in una delle due modalità: prima del deposito sul conto corrente del pensionato, tramite l’INPS; dopo essere stata depositata, direttamente presso l’istituto di credito. Non sono pignorabili le pensioni sociali, di invalidità e l’assegno di accompagnamento; ad eccezione, dunque, della pensione di reversibilità (a meno che il familiare non rinunci all’eredità).