Risparmiare sulla bolletta: l’orario giusto per la lavatrice

Non è di secondaria importanza l’ora in cui si attiva il lavaggio perché la tariffa non è la medesima per tutto il giorno. Ecco perché

Risparmiare sulla bolletta: l'orario giusto
Lavatrice (Foto Adobe)

La crisi internazionale ed energetica innescata dal conflitto russo-ucraino sta gradualmente introducendo una guerra dei consumi all’interno delle case dei cittadini europei. Si tratta di una “guerra” nata dall’estemporanea consapevolezza della reale entità di quanto occorra per mantenere a regime i dispositivi funzionali che circondano la vita di un individuo medio proveniente da un Paese sviluppato.

Tra l’avventato desiderio di dare avvio alla transizione ecologica senza processi di mediazione e un preoccupante ritorno ai combustibili fossili suggerito dall’assenza di alternative realistiche (due visioni agli antipodi sebbene paradossalmente, oggi, coesistenti), il punto di osservazione per una nuova strategia di consumo (che non escluderà comunque un piano di razionamento) è rivolto proprio agli ambienti delle mura domestiche e ai comportamenti di chi li abita.

Risparmiare sulla bolletta: qual è la fascia più conveniente

Risparmiare sulla bolletta: l'orario giusto
Lavatrice (Foto Adobe)

Nonostante il progresso abbia prodotto strumenti che restano in funzione mediante un congruo consumo di elettricità, la casa si è col tempo bulimizzata di un numero crescente connessi alla rete energetica. Allo stesso tempo, si scopre che gli elettrodomestici che contribuiscono in maniera determinante all’accelerazione del contatore e all’innalzamento degli importi palesati dalle bollette, sono rappresentati dagli apparecchi essenziali presenti da decenni nelle abitazioni.

Gli elettrodomestici che più bruciano kilowattora sono i “classici”: frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, condizionatore, forno elettrico, asciugacapelli. Per invertire la tendenza, bisogna valutare al meglio le abitudini d’utilizzo (almeno quelle adottate fino ad ora) e agire su alcuni fattori essenziali per scoprire inattesi margini di miglioramento che possano ridurre i costi. Come testimonia l’esperienza d’uso di un apparecchio come la lavatrice.

Se da un lato, un appoggio non marginale possono darlo escamotage precipuamente tecnici quali l’adozione di un programma congruo al bucato, nonché l’attenzione a riempire adeguatamente il cestello per non sovraccaricare il meccanismo di lavaggio, dall’altro, si suggerisce di far leva sulle fasce orarie della rete elettrica: ciò significa agire non soltanto sugli orari (appunto), ma – a monte – anche sul tipo di contratto della fornitura.

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L’ARERA ha individuato tre fasce, ognuna delle quali varia il prezzo dell’energia a seconda dell’orario della giornata: Fascia 1, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 19.00; Fascia 2, dal lunedì al venerdì, dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00 e il sabato dalle 7.00 alle 23.00; Fascia 3, dal lunedì al sabato, dalle 23.00 alle 7.00 e la domenica e gli altri giorni festivi (per l’intera giornata).

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Da parte sia di cittadini che di imprese, il quantitativo di energia maggiore è richiesto all’interno della Fascia 1, per questo essa comporta i costi più alti. Oltre dunque a considerare maggiormente convenienti la seconda e la terza fascia, non va sottovalutato il tipo di contratto: con un contratto monorario si stabilisce una tariffa unica, a prescindere dalla fascia oraria, particolarmente indicato per coloro che fanno uso continuativo di elettrodomestici nell’arco della giornata; altrimenti, un contratto biorario per chi consuma di più al mattino presto, durante le ore serali o nei fine settimana; per ultimo, il contratto multiorario indicato per i consumi elettrici notturni, domenicali ed estivi.

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