Non ci sono automatismi ma serve l’impegno del richiedente professionista per ottenere il riconoscimento del sussidio. Ecco come
Ancora pochissime settimane di lavoro per l’attuale governo uscente presieduto dal premier Mario Draghi e lo poltrona passerà all’esecutivo a trazione centro-destra scelto dalla neoeletta Giorgia Meloni, a capo del partito più votato alle recenti elezioni politiche, Fratelli d’Italia. Nel frattempo, l’attuale legislatura si sta occupando tutt’altro che di disbrigo degli affari correnti, data la situazione internazionale estremamente critica.
Saranno proprie le medesime questioni che rimarranno aperte e chiederanno alla nuova compagine di governo risposte immediate, nell’interesse del Paese. Tutt’oggi sulle casse dello Stato incombono la rivalutazione degli importi pensionistici e degli indici ISTAT sugli stipendi per effetto dell’inflazione, i bonus emergenziali, gli assegni assistenziali, il Reddito di Cittadinanza, nonché tutte le misure correnti quali pensioni e indennità (invalidità, licenziamento ecc.).
200 euro Partite Iva, a chi spettano le verifiche
Con il mese di ottobre all’esordio, dovrebbe prefigurarsi la fase più avanzata (in fondo, la fase conclusiva) dell’erogazione di un contributo che dallo scorso mese di giugno è al centro del dibattito, tra l’altro, per via degli obiettivi prefissati in base alle attuali criticità che coinvolgono un’ampia parte di famiglie e singoli cittadini: stiamo parlando del discusso Bonus 200 euro, prodotto dall’attuazione del Decreto Aiuti bis.
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L’erogazione da parte dell’INPS è stata aperta dalla categoria dei pensionati, in possesso di un reddito annuo (nel 2021) fino al tetto massimo di 35mila euro. Il contributo, versato in automatico sui cedolini, è stato successivamente concesso ai lavoratori dipendenti, ad alcuni autonomi, partite iva in possesso della medesima soglia (ma come reddito lordo di un anno), nonché ai percettori del Reddito di Cittadinanza.
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Fino al 30 novembre, il bonus può essere richiesto dai lavoratori autonomi iscritti all’Istituto e dai professionisti (questi ultimi presso le rispettive casse previdenziali di appartenenza). Il dato reddituale da considerare è quello indicato dal modello “Redditi Persone fisiche 2022″, ottenuto dalla sommatoria di redditi contenuta nel quadro RN, rigo RN1 colonna 1, al netto dei contributi previdenziali obbligatori e del reddito fondiario dell’abitazione principale. Il lavoratore deve dichiarare che la sua attività è stata avviata entro il 18 maggio 2022 (eccetto che per artigiani, commerciati e agricoli). Saranno le successive verifiche degli enti previdenziali a monitorare la sussistenza dei requisiti, procedendo al recupero degli importi nei confronti di coloro che ne hanno indebitamente beneficiato.