I pensionati riceveranno il bonus da 150 euro una tantum previsto dal Dl Aiuti Ter: ecco quando sarà erogato
Il Dl Aiuti ter, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, prevede una ulteriore serie di aiuti per gli italiani che si ritrovano ad affrontare una situazione socio – economica davvero molto complicata. Da una parte l’inflazione ha ormai raggiunto punte dell’8% mentre dall’altro lato la guerra tra Russia ed Ucraina ha fatto schizzare i prezzi delle materie prime.
Uno dei punti del nuovo Dl Aiuti è l’erogazione di un bonus una tantum da 150 euro, sulla falsariga del bonus da 200 euro una tantum che è stato erogato per pensionati e lavoratori dipendenti (gli autonomi possono ora fare domanda) nei mesi di luglio ed agosto. Il nuovo bonus spetta nuovamente anche ai pensionati ma il requisito reddituale scende ancora di più rispetto a quello dei mesi scorsi.
Bonus 150 euro una tantum: ecco quando sarà accreditato sulle pensioni
Proprio come il bonus precedente da 200 euro anche quello da 150 euro sarà erogato in un’unica soluzione. Coloro che sono titolari di un trattamento pensionistico non devono presentare nessuna domanda: i soldi saranno erogati in automatico sull’assegno pensionistico di novembre ma solo se si rientra in determinati requisiti.
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Potranno ricevere il bonus tutti i pensionati residenti in Italia che, al primo ottobre 2022, sono titolari di qualsiasi tipo di pensione, diretta o indiretta, a carico di ogni forma previdenziale obbligatoria. Per ottenere il bonus, però, i pensionati dovranno possedere anche un importante requisito reddituale.
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I pensionati dovranno avere un reddito personale ai fini Irpef per il 2021 non superiore a 20mila euro. Ai fini del computo del reddito si tiene conto dei soli redditi assoggettati all’Irpef con esclusione del reddito della casa di abitazione, del trattamento di fine rapporto comunque denominato e competenze arretrate assoggettate a tassazione separata.
Ricordiamo che il bonus sarà erogato una volta sola. Nel caso in cui il pensionato è titolare di due pensioni diverse, come ad esempio quella di invalidità e quella di reversibilità, sarà l’ente previdenziale a individuare a quale pensione accreditare i soldi. Il bonus, sottolinea l’Inps, non rileva ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali, non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile.