Tre provvedimenti sono stati varati dal Governo italiano per sostenere il settore dell’automotive, un vero e proprio Bonus Auto. Ecco di cosa si tratta, come funziona e chi ne ha diritto
Uno dei settori che più di tutti gli altri comparti economici ha subito i danni e le spire della crisi economica in atto è il settore dell’automotive. Parliamo di un settore che solo alla fine nel 2019 viveva una fase decisamente florida.
Il fatturato cubava, complessivamente, 49 miliardi di euro mentre gli addetti erano 301.000 con una crescita del 3% rispetto al dato del 2018. Un settore che oggi, dopo trenta mesi di crisi economica e nel bel mezzo del ritorno dell’inflazione e del volo dei prezzi delle materie prime, è sceso a 268.000 addetti con una perdita secca dell’11% dei lavoratori.
Una perdita di risorse umane, di competenze e di intelligenze a cui si somma una riduzione del fatturato di quasi 2 miliardi di euro. E pensare che fino a meno di dieci anni fa l’automotive e tutto l’indotto era uno dei fiori all’occhiello dell’economia nazionale.
Bonus Auto: ecco come funziona
Un settore del quale si è occupato diffusamente l’ormai ex Ministro delle Attività Produttive del Governo Draghi Giancarlo Giorgetti. Il ministro, anche nel corso del disbrigo degli affari correnti prima del voto del 25 settembre, ha lavorato alacremente al varo di due DPCM, i noti Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri.
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Al loro interno sono previste tutta una serie di Bonus e di incentiva tanto da configurare i Decreti come dei veri e propri Decreti per i Bonus Auto. Ecco di che cosa si tratte.
Il primo intervento è posto in ordine all’innalzamento fino al 50% del prezzo finale per i contributi atti all’acquisto di veicoli non inquinanti. Questi Bonus sono appannaggio dei consumatori con un reddito certificato inferiore ai 30.000 euro.
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Ma non solo. Nello stesso decreto viene inserita una forma di bonus anche per chi acquista un mezzo dal valore di 35.000 euro, IVA esclusa. In questo caso l’incentivo è di 7.500 euro il 21% di sconto.
E invece di 6000 il contributo per l’acquisto di un mezzo non inquinante del valore di 45.000, sempre IVA esclusa.
Due le condizioni predittive, che il mezzo rimanga di proprietà dell’acquirente per almeno 12 mesi e che sia di categoria Euro 6 con emissioni di CO2 comprese nella fascia di 21 e 60 g/km.
Il secondo provvedimento invece è più strutturale e prevede dal 2022 al 2030 la creazione di un Fondo Automotive di poco meno di 9 miliardi, un fondo così ripartito, 50 miliardi subito, nel 2022 e 350 miliardi di euro l’anno dal 2023 al 2030 compreso. Una bella iniezione di risorse ed ossigeno per tutto il settore