Bonus 150 euro governo Draghi: di cosa si tratta e a chi spetta

Approvato il Decreto Aiuti ter, un nuovo contributo una tantum sta per arrivare nelle tasche di questi cittadini. Di cosa si tratta

Bonus 150 euro governo Draghi: di cosa si tratta e a chi spetta
Bonus 150 euro (Foto Adobe)

Sotto il profilo previdenziale ed assistenziale, si sta snodando una fase molto delicata, pur tuttavia incamerando importanti novità positive. Nell’ambito della tornata dell’erogazione pensionistica all’inizio del mese in corso, sono proseguite le integrazioni costituite dal bonus 200 euro, destinati alla fetta di percettori del trattamento pensionistico in possesso di un reddito annuo fino a 35mila euro.

Questi interessati rappresentano soltanto una parte della platea destinataria, che include infatti lavoratori dipendenti, gli autonomi dei lavoratori domestici, partite iva, nonché i fruitori del Reddito di Cittadinanza. Questa misura, come sappiamo, si inserisce in un contesto particolarmente difficile per le famiglie e i cittadini italiani, alle prese con l’aumento del costo delle bollette energetiche e dei prezzi sui beni di consumo.

Bonus 150 euro governo Draghi: ecco coloro che beneficeranno del contributo

Bonus 150 euro governo Draghi: di cosa si tratta e a chi spetta
Bonus 150 euro (Foto Pixabay)

L’evolversi degli eventi sul fronte del conflitto russo-ucraino, quanto le oscillazioni economico-finanziarie determinate dall’emergenza della disponibilità di risorse, sono all’ordine del giorno nell’agenda del governo uscente del premier Draghi, correggendo contestualmente le derive negative in procinto di colpire i bilanci familiari. Pertanto, ad oggi la lista dei bonus e degli incentivi si sta progressivamente allungando a colpi di approvazione dei decreti.

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L’ultimo della lista in ordine in tempo, sale alla ribalta della cronaca grazie alla fresca approvazione del Decreto Aiuti ter. Stiamo parlando del bonus 150 euro. È stato studiato sul modello dell’una tantum da 200 euro, mantenendo la medesima platea di beneficiari e al contempo allargando ai percettori di Naspi e Dis-Coll e collaboratori. Al contrario, cambia il tetto massimo del reddito annuo in possesso: 20mila euro. Entro tale soglia, restano i diritti riconosciuti a lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi.

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Il lavoratore dipendente riceverà il sussidio previa dichiarazione, comunicando una retribuzione imponibile non superiore l’importo di 1.538 euro, appartenente alla busta paga di competenza di novembre 2022. I pensionati, invece, se titolari di assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione decorrenti al 1° ottobre 2022, riceveranno il contributo sul cedolino di novembre. Per Naspi e Dis-Coll, risulta valido il percepimento dell’indennità di licenziamento con competenza dal 2021 ed entro il complessivo reddito fino a 20mila euro.

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