Tra i numerosi vantaggi che Re Carlo III ottiene, con l’ascesa al trono del Regno Unito, ne esiste uno di grande rilievo economico: l’eredità della Regina Elisabetta II. E con un ulteriore valore aggiunto
Lo scorso 8 settembre la vita di Charles Philip Arthur George Windsor-Mountbatten, meglio noto come Carlo, il Principe di Galles è cambiata radicalmente. Alla “tenera” età di 74 anni, infatti, è salito sul trono di sovrano del Regno Unito in seguito alla morte della madre, la Regina Elisabetta II.
Re Carlo, primo in linea diretta di successione, viene nominato erede al trono nel lontano 1958, quando la Mamma era Regina da appena sei anni, ed entra formalmente in carica solo nel 1969 al raggiungimento dei 21 anni di età.
King Charles, ha, pertanto, dovuto attendere ben 53 anni prima di diventare sovrano. Un’attesa che, ad un certo punto del suo percorso esistenziale, sembrava essere davvero essere diventata inutile. Le varie vicende coniugali di Carlo, del rapporto con la ex moglie Diana Spencer e quello con l’attuale moglie, nonché principessa consorte, Camilla Parker-Bowles, hanno creato negli anni seri imbarazzi alla Corona.
Ma, a ben vedere, gli imbarazzi della Corona e l’attesa di Charles sono stati un “dolce” sacrificio. Soprattutto se paragonato a quello che attende Re Carlo III nel suo prossimo impegno.
L’Eredità di Carlo III: tesoro senza tassa di successione
Re Carlo infatti non sarà chiamato solo al ruolo Istituzionale di sovrano del Regno Unito e del Commonwelth delle Nazioni, ma sarà chiamato anche a governare il cosiddetto Crown Estate, l’immenso patrimonio economico appannaggio della Corona.
Un patrimonio che dal 1760 è di “proprietà” dello Stato ma che, come insegna la storia, è completamente a disposizione del sovrano di turno.
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Un patrimonio che comprende tutti i possedimenti reali sparsi tra Galles, Inghilterra, Irlanda del Nord e Scozia, svariati centri industriali ed un numero imprecisato di terreni agricoli. Un valore complessivo di 17 miliardi di euro, poco più di 15 milioni di sterline al cambio attuale.
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Un patrimonio di cui, circa 4 miliardi di euro, sono direttamente della Corona del Regno Unito. E qui viene il bello. Secondo un atto di Downing Street, la sede del governo inglese, datata 1993 il patrimonio del Crown Estate non è soggetto al pagamento della tassa di successione.
Una decisione dell’allora Premier John Major, concordata, con l’allora Principe di Galles Carlo prevede che il passaggio di patrimonio da sovrano a sovrano non sarà soggetto al pagamento della tassa. Conti alla mano parliamo di 340 milioni di euro che non finiranno nella casse dello Stato ma resteranno nelle tasche di Re Carlo III e della sua Corte.