Il mondo italiano dell’auto verso la riconversione ecologica; stanziati 700 milioni per i bonus 2022 su ibrido ed elettrico. Come averli
In piena crisi energetica internazionale non tiene banco solo l’intricata questione del gas ma anche il rebus elaborato dai mercati riguardante i carburanti. Sul piano della contrattazione del greggio i prezzi sono sottoposti ad un effetto “elastico” che non si riflette affatto sulle tariffe esposte nelle stazioni di rifornimento: al cliente, insomma, vengono rovesciate tutte le conseguenze della speculazione.
Attualmente assistiamo ad un’attività di limatura del prezzo al pubblico sia di benzina che di diesel, operata direttamente dal governo: lo sconto che gli automobilisti stanno quotidianamente osservando è il risultato di un sostanzioso taglio alle cosiddette accise statali, quelle che hanno pesato storicamente sulle tariffe al litro. In fondo, si tratta di una sospensione del pagamento di tasse che un giorno o l’altro dovrà essere recuperato.
In aggiunta alla cronaca bellica e finanziaria, le attuali condizioni storiche si intersecano con una crisi ambientale senza precedenti, frutto del breve ma troppo intenso processo di industrializzazione delle società più sviluppate. Oggi le grandi città sono luoghi ambientalmente invivibili a causa di una qualità dell’aria compromessa dal pesante traffico delle auto, il cui inquinamento è causa annualmente, nelle grandi città, di malattie e vittime.
A livello nazionale, strategie strutturali per ridurre il traffico e l’uso delle auto non se ne conoscono. In molte città si incentiva in tutti i modi il trasporto pubblico, ma in alcune di esse ciò che occorre rivoluzionare è proprio – e innanzitutto – il trasporto pubblico. Allora, si percorrono nel frattempo strade parallele, come ad esempio di incentivare l’acquisto di auto ecologiche, ovvero mezzi privati ibridi ed elettrici.
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Per tutto quest’anno, lo Stato ha stanziato 700 milioni di euro da destinare in bonus ed incentivi per favorire l’acquisto di vetture quasi o del tutto prive dell’impianto di combustione. L’ecobonus copre una parte dell’acquisto di: auto elettriche, ibride e a motore termico con un livello di emissioni fino a 135 gr/km di CO2; motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici di classe di omologazione uguale o superiore a Euro 5; veicoli commerciali elettrici.
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Per i redditi inferiori a 30.000 euro, gli incentivi consentono di ottenere fino a 7.500 euro di contributi con rottamazione per l’acquisto di veicoli di categoria M1 nuovi, omologati alla classe non inferiore ad Euro 6: le emissioni devono essere comprese nella fascia 0-20 g/km CO2; il prezzo dal listino ufficiale della casa automobilistica produttrice deve risultare pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa. Fino a 6.000 euro, se le emissioni del mezzo sono comprese tra 21-60 g/km CO2 il prezzo di listino è pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa. L’incentivo si riduce a 4.000 e 2.000 euro col crescere delle emissioni (e del prezzo di vendita) del veicolo. Presentando la documentazione relativa al reddito, esso viene riconosciuto direttamente dal concessionario.