I pensionati italiani oltre confine rischiano la perdita dell’assegno se non consegnano in tempo questo documento. Di cosa stiamo parlando
Come di consueto, anche all’inizio di settembre, i nostri pensionati hanno ricevuto il rateo mensile dell’INPS secondo il calendario di presentazione presso gli uffici postali, per ordine alfabetico del cognome; in questa modalità, l’importo è erogato direttamente in contanti. Altri anziani contribuenti hanno scelto invece la più comoda modalità di farsi accreditare il trattamento direttamente sul conto corrente.
A partire dallo scorso mese di giugno, stanno procedendo i pagamenti del bonus 200 euro, il contributo una tantum che il governo ha programmato con il Decreto Sostegni bis, a sostegno – in forma almeno parziale – delle spese sopraggiunte con l’aumento del costo delle bollette e del progressivo calo del potere di acquisto sui beni di consumo. Entro – presumibilmente – le erogazioni di ottobre, verranno esaurite le liste dei restanti pensionati in possesso del reddito annuo di 35.000 euro.
Gli accrediti relativi al bonus 200 euro vengono effettuati direttamente dall’Istituto sui soggetti aventi diritto, senza che il contribuente debba precedere il riconoscimento dei requisiti con una domanda. Il pagamento è automatico grazie alle verifiche previdenziali sui cittadini, anche se tra quest’ultimi, alcuni debbano aspettarsi la possibile richiesta di restituzione del sussidio per eventuali errori.
Leggi anche: Pensioni INPS, da ottobre scattano gli aumenti: tutte le cifre
In ogni caso, si comprende il lavoro di incrocio dei dati che l’INPS opera insieme alle banche dati della Pubblica Amministrazione; esso viene esteso nei confronti dei cittadini italiani, percettori di pensione, residenti all’estero: ci sono infatti 326.000 assegni che vengono spediti in circa 165 Paesi, in particolare tra Portogallo, Spagna e Tunisia. Si tratta del 2,4% del totale delle pensioni pagate.
Leggi anche: Spid per anziani o disabili: ora c’è una novità importante
Per i pensionati all’estero, è la Citybank – la banca che versa le pensioni in territorio straniero – ad effettuare i controlli, richiedendo un’attestazione di esistenza in vita, da trasmettere direttamente all’INPS. Le verifiche a tappeto, sebbene scaglionate, si svolgono da settembre fino a gennaio 2023. Si inizia con l’Europa, ad eccezione di Scandinavia e i Paesi dell’Est, con l’Oceania e l’Africa. Se entro il 12 gennaio 2023, la comunicazione non dovesse pervenire telematicamente, si incorrerà alla sospensione del pagamento dell’assegno da marzo 2023.