Il sistema italiano di calcolo delle pensioni è stato riformato con la legge Fornero andata in vigore nel 2012
Il sistema contributivo italiano si basa sui contributi che il cittadino ha versato nell’età lavorativa. Il calcolo viene poi effettuato in base agli anni di contribuzione e alla quantità erogate presso le casse di previdenza. Il metodo di calcolo in vigore dal 2012 è quello contributivo che non fa riferimento alla media degli ultimi stipendi incassati.
Il sistema contributivo, infatti ha sostituito quello retributivo che teneva conto, nel calcolo della pensione, dello stipendio medio degli ultimi 5 anni di attività di lavoro. In tal modo con il sistema retributivo si otteneva una pensione più alta rispetto a quella che oggi viene calcolata con il sistema contributivo.
Pensioni, a quanto ammonta l’assegno se si guadagnano 2.000 euro al mese
Per fare un esempio concreto con chi oggi percepisce circa 2.000 euro di stipendio al mese, la pensione sarà di circa 1.800 euro mensili. Le variabili che intervengono sono diverse. Intanto bisogna verificare gli stipendi di tutta l’età lavorativa. Poi è necessario se e quanti anni di lavoro sono stati fatti prima del 1995. Infatti, per i versamenti di contributi fatti prima di questa data il calcolo da applicare è quello retributivo.
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Il calcolo contributivo, invece, si applica per le annualità di contributi versati a partire da dopo il 1995. La legge Fornero ha completato un percorso di trasformazione del calcolo della pensione, a danno die lavoratori rispetto al passato. La prima legge che ha introdotto il calcolo contributivo è stata la legge Dini nel 1995.
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Tuttavia, da diversi ani si cerca di trovare delle forme offrire opzioni diverse a coloro che vogliono andare in pensione in anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero, ossia 67 anni di età oppure 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 e 10 mesi di contributi per gli uomini. Al momento, però, sono in vigore delle opzioni che permettono l’anticipo della pensione rispetto alla legge Fornero ma si tratta di leggi temporanee, spesso approvate in via sperimentale.