A breve prenderà avvio la procedura di inclusione per questi lavoratori ma il rischio è che molti di loro non ce la faranno. Cosa succede
Da pochi giorni si è concluso il consueto calendario inerente la consegna delle pensioni INPS presso gli uffici postali. Regolate per ordine alfabetico dei cognomi, le presentazioni comportano il ricevimento dei ratei in contanti. La medesima puntualità, ad onor del vero, è dedicata a quegli anziani contribuenti che scelgono l’accredito diretto sul conto corrente personale.
In tale contesto l’Ente previdenziale sta esaurendo i pagamenti del Bonus 200 euro, il contributo una tantum che il governo ha deciso di destinare a titolo di sostegno per le spese dovute agli aumenti delle bollette. Ma non tutti i pensionati in possesso di un reddito annuo fino a 35.000 euro hanno beneficiato del versamento nel mese di giugno scorso. I restanti soggetti sono stati raggiunti a luglio e ancora ad agosto, ma non è improbabile che manchi all’appello qualche nominativo che verrà espletato entro ottobre.
Bonus 200 euro, perché ancora troppi non riusciranno ad avere il sussidio
Le medesime circostanze stanno prendendo forma anche nei confronti dei destinatari prossimi della lista: gli autonomi in qualità di lavoratori domestici; le partite iva; i lavoratori dipendenti; i percettori del Reddito di Cittadinanza. L’INPS ha per tempo chiarito le ragioni di tali spiacevoli ritardi: ciò è legato – senza troppe meraviglie – alla limitata disponibilità del credito nelle casse previdenziali.
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Se per i pensionati il versamento è avvenuto in automatico, senza che comportasse la presetazione di un’eventuale domanda, per gli altri beneficiari, l’iter sarà di poco differente in alcune categorie; con modalità completamente difformi per altri. I lavoratori dipendenti riceveranno il sussidio in busta paga, pagato dal datore di lavoro, soltanto però a seguito della consegna di un modello di autodichiarazione. Del tutto dissimile il modus operandi per i lavoratori autonomi.
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Per questi ultimi, ci sarà un “click day” in data 15 settembre 2022, con il quale i lavoratori saranno tenuti ad iscriversi per ricevere la somma di 200 euro. L’aspetto controverso sta nel fatto che le domande verranno soddisfatte (previe verifiche) in base all’ordine di arrivo, fino all’esaurimento dei fondi stanziati. Nonostante la rassicurazione (persino da parte di Draghi) che i versamenti avverano a stretto giro, il pericolo, denunciato in questi giorni da Confcommercio, vede almeno 400mila lavoratori nell’impossibilità di accedere ai pagamenti per le le limitate risorse messe in campo.