Una pulizia di se stessi costante ma rapida; ecco come basta poco per fare la differenza nel consumo di acqua. Di cosa stiamo parlando
Giorno per giorno, novità in senso positivo sul fronte del conflitto russo-ucraino non ne arrivano. Come europei, anche un po’ presuntuosamente ci interessiamo particolarmente della crisi energetica che sta attraversando le contraddizioni politico-ambientali del vecchio continente. Anzi, il ripristino di precedenti livelli di consumo delle risorse più inquinanti per far fronte al prossimo inverno, non fa che confermare la regressione dei poteri decisionali dei governi.
I cittadini, sollecitati da un’attanagliante inflazione, sono investiti dalla crisi del potere di acquisto dei beni di consumo e le famiglie, in particolare, vedono sempre meno margini di azione a causa della ridotta capacità di risparmio. Gli incentivi e i bonus promossi dallo Stato – nel caso italiano – in fondo, coprono solo in minima parte l’endemica voragine lasciata dall’assenza di programmazione autonoma dell’energia.
Le prospettive per il prossimo inverno non sono delle più rosee, visto che dovremo far pronte, da un lato, ad ulteriori aumenti; dall’altro, avremo a che fare con un sempre più realistico piano di razionamento di luce e gas. La tecnologia viene legittimamente in soccorso dell’iniziativa individuale legata ad un’autonoma produzione di energia per la propria abitazione ed è in effetti possibile, grazie alla recente normativa, installare pannelli solare sui balconi in grado sei produrre una potenza fino a 800w.
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Certo, al di fuori dei concreti investimenti economici personali per raggiungere il traguardo domestico dell’efficientamento energetico, il cambio di alcune abitudini di consumo non è purtroppo risolutivo, ma molto può fare sul piano di convertire la cultura dell’utilizzo dei beni comuni di luce gas e acqua, in chiave maggiormente responsabilizzante. La sfida, come appena accennato, non escluderà l’acqua, bene già carente in diverse parti del mondo, compreso l’Occidente.
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Per cominciare, prendiamo in considerazione l’igiene personale. Pensiamo alla differenza che può portare se ci facciamo una doccia al posto del bagno, nelle modalità e nei tempi adeguati: se si riduce la durata della doccia da 7 a 5 minuti, e utilizzando un’acqua un po’ meno calda (circa tre gradi in meno di temperatura), si ottiene un risparmio del 35%, tradotto in circa 250 euro annui sulla bolletta.