A poche settimane dal voto elettorale, il leader PdL lancia la sua ricetta alternativa al Reddito di Cittadinanza. Vediamo i dettagli
Da poco si sono schiuse le porte del mese di settembre, il mese deputato alle vacanze è alle spalle e per pochi giorni la routine viene ripristinata dalla consueta consegna delle pensioni. Non bisogna dimenticare che questi trenta giorni saranno importantissimi per la storia del nostro Paese: il 25 settembre prossimo gli italiani sono chiamati al voto per eleggere il nuovo Governo.
Nelle calde settimane appena trascorse, ci si aspettava che l’attuale esecutivo, dichiarato dal Quirinale “dimissionario” a partire dal 21 luglio scorso, si occupasse delle questioni di ordinaria amministrazione, lasciando i temi decisionali nelle mani del nuovo premier; in realtà, è tuttora in svolgimento un lavoro intenso, concentrato nella completa definizione del Decreto Sostegni bis.
RdC, sorpresa Berlusconi: nuovi importi da erogare ai più poveri
Di certo, il tempo è davvero insufficiente per poter affrontare e, soprattutto, per poter scegliere i nodi su alcune fondamentali tematiche: è scarso, ad esempio, lo spazio per un’articolata discussione parlamentare per arrivare ad una nuova riforma delle pensioni. E la richiesta è urgente: la “provvisoria” Quota 102 – 64 anni di età più 38 anni di contributi – scadrà al 31 dicembre 2022, pertanto senza altri provvedimenti saranno ripristinati in automatico i criteri della controversa Legge Fornero.
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È molto probabile che anche la nuova squadra di ministri si diriga verso la scelta di una proroga, oppure la formulazione di un’ulteriore misura provvisoria. Il trend delle argomentazioni, a tal proposito, tra i partiti in lizza della poltrona di Governo, segue, con poche sostanziali limature di programma, quest’ultima ipotesi, tra chi dice di voler potenziare gli strumenti già in uso e chi pensa a sistemi misti o a misure secche.
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Non poco c’è da discutere sul futuro delle misure economiche assistenziali e dei sussidi. Il messaggio è chiaro: mai come ora le casse INPS sono così sollecitate e fiaccate dalle erogazioni dei bonus, tanto da non essercene per tutti coloro ai quali quelle somme spettano. È proprio il Centrodestra a rimettere in gioco l’avvenire del Reddito di Cittadinanza. In questi giorni, il leader PdL, Silvio Berlusconi, ha lanciato dagli schermi televisivi la sua proposta: sostituire l’attuale contributo per il contrasto alla povertà con una misura più breve e senza rinnovi: incrementare a 1.000 euro l’importo erogabile da destinare prolungatamente a quei 4.750.000 italiani che vivono nella povertà assoluta (dove 400-500 euro mensili non bastano), anziché ai quasi 15 milioni di cittadini inclusi nella povertà comune.