Buone notizie per i pensionati italiani cha a breve vedranno un aumento sul proprio assegno pensionistico
Sono in arrivo buone notizie per quanto riguarda i pensionati dal momento che, già a partire dal mese di ottobre, riceveranno un aumento sull’assegno pensionistico. L’aumento è dovuto dalla perequazione, ovvero l’adattamento delle pensioni all‘inflazione che ha superato quota 8%.
Solitamente la perequazione sulle pensioni avviene nel mese di gennaio ma vista la situazione socio – economica dell’Italia, il Dl Aiuti Bis, approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, anticipa l’aumento proprio nel mese di ottobre. Gli aumenti riguarderanno i pensionati con redditi fino a 35mila euro.
Pensioni, ecco di quanto aumenterà l’assegno dal 2023
Successivamente, nel mese di novembre, scatteranno invece i conguagli previsti per la rivalutazione delle pensioni per il 2022 e non ancora corrisposti. Questa misura riguarderà tutti i pensionati a prescindere dal reddito. Si tratta, nello specifico, della rivalutazione dello 0,2% dello scorso anno.
Leggi anche: INPS, 900 euro al mese per chi ha questo problema di salute
Questo significa che con il cedolino di novembre saranno corrisposti anche gli arretrati maturati dal 1° gennaio 2022 al 30 settembre 2022. L’aumento sarà di 54 euro per chi percepisce una pensione di 2.692 euro al mese. L’aumento sarà invece di circa 27 euro per la maggior parte dei pensionati italiani che prendono mediamente 1.240 euro al mese di rendita.
Leggi anche: Evita cartelle esattoriali: come pagare tasse arretrate
Da gennaio 2023 scatterà poi la piena rivalutazione della pensione per tutti. Le pensioni dovranno essere rivalutate in base ai dati definitivi sull’inflazione del 2022 che si prevede in forte crescita (6-7%). Quindi un incremento che non si vedeva dall’inizio degli anni 80 in Italia. Si calcola che la spesa previdenziale assorbirà quindi una bella fetta di risorse dalla prossima Legge di Bilancio.
Secondo i calcoli della Ragioneria Generale dello Stato si tratterà di una spesa superiore ai 20 miliardi di euro. La rivalutazione piena della pensione sarà differente a seconda del reddito del pensionato: per chi percepisce redditi alti l’incremento sarà ridotto. Al momento la legge prevede le seguenti fasce per la rivalutazione delle pensioni: 100% per importi fino a 2.6062,32 euro al mese; 80,9% per importi da 2.602,33 e 2.577,90 euro al mese e 77,4% per importi superiori a 2.577,91 euro al mese.