La pensione di cittadinanza è uno strumento di lotta alla povertà che riguarda gli over 67 in vigore dal 2019
La pensione di cittadinanza è uno strumento di lotta alla povertà andato in vigore nel 2019 insieme al reddito di cittadinanza. Si tratta di una misura destinata agli over 67 che si trovano in difficili situazioni economiche. Possono, infatti, richiedere e ottenere la pensione di cittadinanza i cittadini over 67 che hanno un reddito inferiore ai 9.360 euro.
Inoltre i valori immobiliari non devono superare i 30.000 euro mentre quelli mobiliari pari massimo a 6.000 euro. Inoltre nel nucleo famigliare non deve esserci alcun componente con un’auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc con immatricolazione effettuata nel semestre precedente.
Si tratta, in sintesi, degli stessi requisiti economici del reddito di cittadinanza. Il fattore che cambia è quello anagrafico. Inoltre, a differenza del reddito, la pensione di cittadinanza non ha la necessità di alcuna azione alla scadenza dei 18 mesi consecutivi di percezione. Infatti, a differenza del reddito, la pensione di Cittadinanza si rinnova in automatico.
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Inoltre, altra differenza che ha con il reddito è l’equiparazione alle altre forme pensionistiche dal punto di vista della modalità di erogazione. Infatti, grazie alla legge di bilancio 2021, a partire la pensione di cittadinanza è erogata con un bonifico su conto o un assegno pensionistico come le altre pensioni.
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In tal modo i percettori di questo strumento di sostegno agli anziani non avranno più il limite di prelievo del contante così come previsto per il reddito di cittadinanza. Ai percettori della pensione di cittadinanza, invece, non spetta la tredicesima mensilità che solitamente viene erogata prima di Natale.
La pensione di cittadinanza ha un limite di erogazione massimo pari a 780 euro e un minimo pari a 480 euro. La Pensione di cittadinanza è compatibile con il godimento della NASpI, della DIS COLL e di altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.