Il bonus da 200 euro una tantum è previsto anche per le partite iva. Pubblicato con ritardo il decreto attuativo
Il decreto Aiuti bis ha previsto una serie di misure per proseguire nel sostegno ai redditi dei cittadini messi alla prova dall’aumento generalizzato dei prezzi. L’inflazione ha messo alle corde i redditi bassi e medio bassi. Nonostante il Governo sia limitato dalla fase di passaggio elettorale che porterà alla formazione di un nuovo parlamento e un altro esecutivo, restano salvi alcuni poteri.
Infatti, l’esecutivo di norma dovrebbe occuparsi soltanto degli affari correnti in questa fase di scioglimento delle Camere. Tuttavia, in questa fase delicata del Paese con una guerra che coinvolge l’Italia e l’inflazione che mette alla prova l’economia, è stato concesso al Governo uscente di intervenire per motivi di necessità e urgenza legati alle delicate situazioni di guerra e inflazione.
Nel decreto Aiuti dello scorso maggio tra i diversi interventi è stato predisposto un bonus una tantum da 200 euro da corrispondere ai lavoratori. Destinatari del provvedimento sono anche le partite Iva con tetto da 35.000 euro lordi così come dipendenti e pensionati. Tuttavia, il decreto attuativo ha ritardato l’uscita.
Ad agosto è arrivato il decreto atteso. Per le partite iva sarà necessario porre domanda alla cassa di previdenza alla quale si trova iscritto. In sostanza, i lavoratori autonomi dovranno attendere che le single casse previdenziali che ancora non lo hanno fatto, illustrino gli iscritti rendendo pubbliche le modalità di accesso al bonus da 200 euro una tantum.
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Il decreto aiuti bis ha anche incrementato il fondo andando a coprire tutti i professionisti e le partite iva. Secondo i dati non dovrebbero esserci rischi di casi scoperti. Ecco i requisiti presenti sul decreto attuativo firmato lo scorso 10 agosto dal ministro Orlando.
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