Importanti novità in arrivo per l’Assegno Unico, da gennaio 2023 cambiano gli importi ed i meccanismi di calcolo. Ecco le novità
in Italia ad inizio del 2022 sono state introdotte due riforme molto attese. Parliamo della modifica degli scaglioni dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, l’IRPEF e l’eliminazione degli assegni familiari ANF. Nel primo caso l’operazione aveva lo scopo di inserire un diverso livello di progressività delle imposte e, nelle intenzioni del Legislatore, una maggiore giustizia fiscale.
Nel secondo caso si dava corpo ad una riforma che le associazioni per la tutela della famiglia invocavano da almeno un decennio. La riforma, nello specifico, aveva due assi di azione. Da un lato, come detto, l’eliminazione degli Assegni Familiari. Dall’altro l’introduzione dell’Assegno Unico Universale un istituto che ricomprende gli assegni ANF, incorpora altri sette piccoli istituti e genera, appunto, la nuova modalità di supporto alle famiglie.
Assegno Unico, le novità da gennaio 2023
Le due riforme sono entrate, entrambe, in vigore il 1 gennaio 2022. Ma mentre nel caso della riforma degli scaglioni fiscali gli effetti pratici sono stati immediati, nel caso dell’Assegno Unico si è dovuto aspettare marzo, il tempo tecnico per l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, l’INPS di raccogliere le domande, per apprezzarne il funzionamento.
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Gli effetti pratici sono stati, in genere, accolti in maniera positiva in quanto la somma dello stipendio, con i nuovi scaglioni fiscali unita al nuovo Assegno Unico, in genere è maggiore dello stipendio comprendente il vecchio assegno familiare ANF.
Ma le riforme, malgrado le intenzioni del Governo guidato da Mario Draghi, il fautore delle due operazioni, non hanno funzionato sempre a dovere. Il motivo è da individuare nella grave crisi economica in atto a cui, da febbraio, si è aggiunto l’imprevisto ed imprevedibile scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina con tutti gli effetti collaterali.
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In primo luogo l’aumento delle materie prime ed il volo dell’inflazione. Due fattori che nella pratica hanno assorbito tutti i vantaggi economici generati dalle due riforme. Per questo motivo, uno degli ultimi atti del Governo Draghi prima delle dimissioni, al momento è in carica per il disbrigo degli affari correnti, è stato quello di modificare il meccanismo di calcolo dell’Assegno Unico.
La modifica in questione sarà operativa da gennaio 2023 e consiste nell’aumento dell’8% della cifra destinata ad ogni figlio a carico sotto i 21 anni. Nel dettaglio la cifra più alta passa da 175 a 190 euro mentre quella base, 50 euro, sale a 54.
Da segnalare, infine, che per gli aumenti sono già stati stanziati 630 milioni di euro mentre a livello tecnico, segnaliamo, che non sarà necessario produrre una nuova domanda ma il calcolo avverrà in base ai dati già comunicati dai cittadini.