Pensioni, bonus, stipendi: nel 2023 più euro in tasca per tutti, ma dipende anche dall’esito delle elezioni
Aumentarenno le pensioni e maggiori saranno i bonus per le misure assistenziali erogati in favore delle famiglie e delle persone in difficoltà. Il taglio del cuneo fiscale, invece, porterà più soldi per i lavoratori dipendenti. Insomma, per far fronte al carovita che dalla fine del 2021 stiamo affrontanto tutti, dovrebbero esserci più soldi nelle tasche degli italiani.
Inoltre proprio l’inflazione sarà una delle ragioni degli aumenti per il meccanismo che mette più soldi nelle indennità pensionistiche in base all’aumento dei prezzi. In programma anche un aumento di 15 euro per le famiglie che percepiscono l’Assegno Unico e universale.
Pensioni, bonus e aumento stipendi: i dettagli
Vediamo nel dettaglio quali misure beneficeranno degli incrementi ne prossimo anno e di quanto. Come accennato, sarà adeguato all’inflazione (che mediamente per tutto il 2022 dovrebbe attestarsi all’8%), anche l’Assegno unico con un aumento base di 15 euro per figlio. Oggi l’importo base è pari a 175 euro per chi ha un Isee inferiore ai 15mila euro, dovrebbe quindi salire a 190 euro. Dovrebbero aumentare anche i limiti di reddito entro cui beneficiarne. In riferimento ai suddetti 15mila euro, l’asticella si alzerà e dovrebbe arrivare a 16mila euro.
Rivalutazione anche per l’assegno sociale e per le pensioni d’invalidità civile. Il primo potrebbe passare dagli attuali 468,11 euro a poco più di 505 euro mensili, mentre la pensione d’invalidità civile da 291,98 a 315,33 euro. Aumento di 42 euro, invece, per l’indennità di accompagnamento che salirà dunque a circa 570 euro mentre oggi è ferma a 528,94 euro. Più soldi dovrebbero esserci anche per la Naspi, l’assegno di disoccupazione.
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Per quanto riguarda le pensioni da lavoro, la rivalutazione attesa per gennaio 2023 sarà anticipata e da ottobre verrà riconosciuto un incremento parziale del 2%. Ricordiamo che l’incremento è del 100% solamente per le pensioni che non superano di 4 volte il trattamento minimo.
Nel 2023, dunque, i termini strettamenti economici le pensioni dovrebbero aumentare del 6% sotto un importo di circa 2.100 euro, del 5,4% tra i 2.100 e i 2.600 euro,
4,5% oltre i 2.600 euro.
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Una pensione di 1.000 euro avrebbe dunque un incremento di circa 60 euro al mese, 120 se l’indennità è di 2.000 mentre una pensione di 2.500 euro, invece, avrà un segno più di 135 euro, stessa cifra per chi ogni mese ottiene 3.000 euro.
Cosa sarà degli stipendi
Chi è un lavoratore dipendente, cosa deve aspettarsi? Il bonus una tantum di 200 euro, il taglio del cuneo fiscale; il governo Draghi è intervenuto in aiuto dei lavoratori contro l’inflazione. Bisogna vedere cosa farà il prossimo esecutivo che uscirà dalla maggioranza parlamentare dopo le elezione del 25 settembre. La prima sfida del governo che verrà è la Legge di Bilancio 2023.